IL NUMERO

962

Erano 962 i nomi contenuti nella lista di appartenenti alla Loggia P2 ritrovata, il 17 marzo 1981, nella fabbrica “La Giole” di proprietà di Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Arezzo), dai magistrati durante le indagini sul presunto rapimento di Michele Sindona. L’elenco, reso pubblico dalla presidenza del Consiglio dei ministri, solo il 21 maggio 1981, comprendeva i nomi di 44 parlamentari, due ministri dell’allora governo, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell’esercito italiano, 4 dell’aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, i direttori e molti funzionari dei vari servizi segreti, diversi giornalisti e imprenditori.

La commissione parlamentare che venne costituita, sotto la guida di Tina Anselmi, e i successivi processi portarono a scoprire che alcune delle persone i cui nomi comparivano sulla lista erano tuttavia iscritti alla loggia P2 da prima della gestione Gelli. Molte delle persone presenti nella lista negarono la loro partecipazione alla loggia massonica o sostennero di essere stati iscritti da conoscenti a loro insaputa. Inoltre nell’elenco stesso è specificato che 49 affiliati si erano posti “in sonno” (si erano, cioè, dimessi dalla massoneria), e 22 erano passati ad altre logge.

Fu avanzata dalla Commissione Anselmi l’ipotesi che la lista trovata a Castiglion Fibocchi non fosse l’elenco completo degli aderenti, e che molti altri importanti personaggi iscritti alla P2 siano riusciti a non restare coinvolti nelle indagini successive alla scoperta della lista. Nella ricostruzione della Commissione d’inchiesta, ai circa mille della lista trovata sarebbero da aggiungere i presunti appartenenti a quel vertice occulto di cui Gelli sarebbe stato l’anello di congiunzione con la loggia. Lo stesso Gelli, in un’intervista del 10 luglio 1976 rilasciata al settimanale L’Espresso, aveva parlato circa di 2.400 iscritti, comprendendo nel conteggio anche gli stranieri.

La Commissione parlamentare d’inchiesta Anselmi concluse il caso P2 denunciando la loggia come una vera e propria «organizzazione criminale» ed «eversiva». Essa fu sciolta con la legge n. 17 del 25 gennaio 1982.