CRITICA FUMETTI

Alan Ford, l’agente segreto che non riusciva a sbarcare il lunario

Gli anni Sessanta in Italia sono stati rivoluzionari, in molti campi, anche in quello apparentemente innocuo del fumetto, che proprio allora cominciò a dare vita a storie e personaggi non proprio politically correct, si direbbe oggi. È in questo periodo che nasce il fumetto nero, un nuovo modo di rappresentazione delle striscie, con scene di violenza, comportamenti al di fuori della moralità e della giustizia, con tanto di scene osé. Il genere iniziò con Diabolik, nel 1962, il ladro e assassino spietato che non fallisce mai un colpo, di cui Tessere ha raccontato la storia in un articolo in occasione del 55°compleanno del fumetto (uscì per la prima volta in edicola il primo novembre 1962).

Il successo di Diabolik generò, purtroppo, fumetti secondari di scarsa qualità che si rifacevano al criminale in nero, in cui i fecero la loro comparsa le prime scene di nudo. I fumetti erotici diventarono, allora, quasi la regola spingendo gli autori a porvi rimedio, tornando a dare centralità non alla violenza o al sesso ma alla satira.

Fu così che nacque Alan Ford nel 1969, a sette anni di distanza da Diabolik, creato sulla scia del successo dei film di James Bond, tratti dai racconti di Ian Fleming e con protagonista Sean Connery. Tuttavia, l’agente segreto Alan Ford, biondo con gli occhi azzurri è tutto tranne che un eroe della patria come il personaggio fleminghiano: il protagonista del fumetto non si distingue per il coraggio o il patriottismo, ma per essere un morto di fame che riesce a tirare avanti solo grazie alla fortuna vera dominatrice della casualità degli eventi, senza che lui possa opporsi.

Reclutato a forza in un servizio segreto chiamato TNT, dove gli agenti, non ottenendo mai un buon compenso economico, sono costretti a vivere alla giornata, riesce a risolvere i casi più disparati solo grazie alla grande volontà di non rimetterci la pelle. In cambio dei successi, premi non esattamente gratificanti, come ad esempio gomme da masticare.

Sebbene molte delle situazioni sembrino ridicole, Alan Ford si distingue da molti fumetti perché mescola satira, denuncia sociale, horror e genere spionistico, realizzando qualcosa di unico e in modo eccellente. Il personaggio è di una tale originalità che James Bond, in confronto è per certi versi più simile a Diabolik che non alla sua controparte satirica: entrambi mentono, manipolano e uccidono anche se per interessi completamente diversi (il secondo per impossessarsi di grandi ricchezze, il primo per servire il suo Paese), mentre Alan Ford ha solo l’obiettivo di mettere qualcosa nello stomaco e spesso non ci riesce. Neanche dopo aver salvato il mondo.