GIUSEPPE UNGARETTI
Atene, Grecia, vertice di favola
incastonata dentro il topazio che l’inanella.
Sul proprio azzurro insorta in minimi limiti
per essere misura, libertà della misura, libertà di legge
che a sé liberi legge.
Sino al mare, dal cielo al mare, liberi l’umano vertice,
la legge di libertà, dal mare al cielo.
Non saresti più, Atene, Grecia, che tana di dissennati?
Che tana della dismisura, Atene mia,
Atene occhi aperti a chi aspirava all’umana dignità, apriva gli occhi.
Ora, mostruosa, accecheresti?
Chi ti ha ridotta a tale, quali mostri?
Questa poesia di Giuseppe Ungaretti scritta il 12 dicembre 1969 – lo stesso giorno della strage fascista alla Banca dell’Agricoltura di Milano – come un disperato canto per il golpe dei colonnelli fascisti in Grecia nel 1967, di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario, ostinatamente non compare nell’opera omnia del grande poeta.
Elio Fiore – amico e allievo di Ungaretti, che conservava la poesia sopra un Cristo di Pericle Fazzini nel caotico studiolo di Casa dei Fabii, il palazzo rinascimentale al Portico d’Ottavia, nel cuore di quel ghetto romano – ne donò una copia a Giorgio Frasca Polara che la fece inserire in un libretto di versi scelti da Nicola Fano donato ai lettori de “l’Unità” il 30 maggio 1993, dove solo è stata finora pubblicata. Eppure, in tutte le edizioni della Vita d’un uomo, la raccolta di “tutte le poesie” di Ungaretti, curata da Leone Piccioni, questa Grecia 1970 non c’è: cancellata.
Ungaretti stesso la declamò il 27 gennaio del 1970 nella storica libreria romana dell’Oca fornendo a Dario Micacchi, il critico d’arte dell’Unità, una ancora attuale chiave di lettura di quei versi: «Bisogna stimolare i giovani a non avere paura. La paura è lo stato d’animo che determina le peggiori conseguenze. Basta che s’insinui la paura perché un popolo perda la libertà. Abbiate paura della paura!».
Grazie a Giorgio Frasca Polara, che qui ricostruisce quella storia e la cui firma non comparve “per distrazione” nella presentazione dell’inedito pubblicata su “l’Unità”, TESSERE può riproporla ai lettori.