AMORE E DINTORNI VISIONI

Generazione asessuata, parola di Youtube

Che cosa è successo alla girl from China che, fortuna per lei, consumava un amplesso al cardiopalma sul bagnasciuga, con un David Bowie in grande spolvero? O ai muscolosi e sudati boys di miss Ciccone, pantaloni attillati e addome scolpito, protesi con le braccia e tutto il resto del corpo verso la star seminuda e ammiccante che faceva di loro un puro oggetto di piacere? Per non parlare del platinato Billy Idol, icona di una intera generazione punk che scandalizzava con i suoi video più pelle che musica, o del compianto George Michael, che celebrava il sesso libero e “outside” omo o etero che fosse. In tempi di disco dance anni 80, come non ricordare la prosperosa Samanta Fox che invitava a «touch her body», o, negli anni 90 il più morbido me pur sempre sensualissimo Chris Isaak di Wicked game. In tempi più recenti, Lady Gaga e Beyioncé, Cristina Aguilera e Britney Spears, seminude e scatenate in balli indiavolate o languide e sensuali tra lenzuola di seta.

I videoclip musicali da sempre strizzano l’occhio all’erotismo, più o meno evidente, fino a puntare, in alcuni casi, tutto sulla sensualità di cantanti, corpi di ballo e modelle a prescindere dal contenuto della canzone. Si sa che è l’amore (molto carnale in questo caso) che muove il mondo e parlare con il linguaggio dei corpi aiuta a conquistare intere fette di mercato, anche nella musica, che pure ha un suo proprio linguaggio espressivo, e nei videoclip che accompagnano le hit di successo.

Lo dicono le visualizzazioni su youtube, cartina di tornasole, insieme ad altri social, di gusti e tendenze.

Ed è proprio dalle views sul canale video per eccellenza che invece sta emergendo un nuovo orientamento dei consumatori di videoclip e, si teme, anche un nuovo modo di vedere il rapporto uomo-donna, più votato al non fare che a prendere iniziative. A giudicare dalle visualizzazioni, stanno diventando di gran moda i cantanti indie, termine con il quale viene indicata la musica indipendente oggi rinominata “ItPop” che sembra aver abbandonato la tensione sessuale per più lievi approcci vestiti, se mai approcci ci sono. Certo che, se la musica e le suo icone cono lo specchio di una generazione, quella che ascolta e guarda il cosiddetto “maschio indie” è votata all’astinenza.

La giornalista Grazia Sambruna ha dedicato al fenomeno un esilarante articolo pubblicato sulla rivista on line “Linkiesta” del 13 marzo, in cui analizza non senza preoccupazione la metamorfosi del gusto attraverso le produzioni musicali e video di gruppi e cantanti indie italiani che vanno per la maggiore. Quanto emerge sembra dire che l’amore è una battaglia persa, che il sesso è solo wasted time, incomprensibile anche in piena crisi adolescenziale tra ormoni e brufoli, quando ancora non si è capito che i secondi dipendono dai primi e che i primi hanno da sfogare a prescindere dall’amore.

L’esempio tra i più calzanti è il video della canzone Completamente, del gruppo pop rock di Thegiornalisti (anche il nome non scherza), che ha quasi raggiunto i 16 milioni di visualizzazioni. Il cantante e frontman del gruppo, Tommaso Paradiso, scrive Grazia Sambruna «si strugge d’amore per una ragazza che non lo corrisponde. Suona con gli amici, si fa un giro sul vespino da solo, nella sua peggior camicia rosa, canta contro un muro dentro a un locale vuoto». Alla fine lei arriva in un soleggiato pomeriggio estivo e qui, mentre si aspetta che lui le dichiari il suo amore, il video finisce con il ragazzo che si siede accanto alla ragazza, con lo sguardo rivolto verso il mare.

Roba da far rimpiangere la maglietta fina e stretta da cui il Baglioni, in versione capellone e zampa di elefante sbirciava il seno del suo piccolo grande amore, con la quale subito dopo correva a fare petting e altro giù al faro.

Le cose non vanno meglio con il rapper Coez, il gruppo Canova, o il cantante Calcutta che inseguono ragazze del tutto immuni ai loro sospiri amorosi, mentre in Sei la mia città di Cosmo, le donne non si vedono proprio.  Quando invece ci sono, belle a ammiccanti, come nel video di Sei bella davvero di Motta, il cantante non tenta nemmeno un timido approccio e resta a suonare la sua chitarra e immaginare questa “bella davvero” che balla senza scarpe mente tutti la guardano. Se poi il contatto maschio-femmina c’è (vedi Irene dei Pinguini Tattici Nucleari) è talmente triste che sarebbe meglio non ci fosse stato.

Il giro tra i successi ItPop continua,ma la situazione se è possibile peggiora anche quando il titolo è un inequivocabile inno alla vita: Orgasmo, che se la canzone l’avesse cantata, per dire, Madonna, ci sarebbe stato da immaginare un livello da scomunica a vita.

Ma allora cosa è successo da China Girl a Niente di speciale del gruppo Lo Stato sociale?

Prova a spiegarlo Grazia Sambruna: «Quella del maschio indie che non ce la fa è una fotografia che funziona, un’immagine vincente verrebbe da dire stando a vendite, views e sold out».

C’è da chiedersi se nella vita vera, però, questi soggetti esistono sul serio, aggiunge e se «hanno bisogno di qualcosa non è certo di un incoraggiamento a non chiamare, non citofonare, non dire, fare, baciare, lettera e testamento. Quindi, per favore, meno poesie e più telefonate, meno intenzioni e più limoni».

Certo se dalla musica del diavolo che invitava a «Shake your body», siamo passati a milioni di visualizzazioni di video e canzoni in cui il messaggio è “astinenza”. Dovrà pur esserci una via di mezzo. O non sarà come ebbe a dire Rocco Siffredi (che di certo se ne intende) che i ragazzi sono talmente rassegnati al sesso virtuale (in chat, manco al telefono) che quando vedono una donna vera non sanno dove mettere le mani?

Che qua, fuor di metafora, trovarsi un maschio propriamente detto è già durissima pure senza il vostro aiuto. Inoltre, e questo lo diciamo squisitamente per voi, proprio quasi da amici con tanto di pacca sulla spalla, se insistete su questa passiva e annoiata astinenza fine a se stessa, ritrovarsi condivisi sul profilo Facebook di Mario Adinolfi è un attimo.

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