C’è uno studio dei ricercatori David Hill e Ian Deary dell’Università di Edimburgo, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, destinato a rivoluzionare le conoscenze sull’intelligenza umana. A loro, infatti, si deve la scoperta di 538 geni (fino a ora ne erano stati identificati 52), distribuiti in 187 regioni del DNA, che permettono di disegnare la prima “mappa” dell’intelligenza umana.
Lo studio, il più vasto mai condotto su questa branca specifica, ha preso in esame il genoma di 240 mila persone in tutto il mondo e ha permesso di isolare il 7% delle differenze nell’intelligenza di un gruppo di persone, solo sulla base dei dati genetici. I campioni, messi a disposizione dalla “Uk Biobank”, la più grande banca genetica inglese, sono stati confrontati dai ricercatori con il quoziente intellettivo ottenuto dai tradizionali test e il risultato è stato sorprendente. Sembra inoltre che i geni legati all’intelligenza possano influenzare anche altri processi biologici, come la longevità. Viceversa, la capacità di risolvere i problemi sembra legata alla migrazione delle cellule nervose da un’area all’altra del cervello.