Oltre la metà, esattamente il 56%, dei clienti delle banche ha ormai quasi del tutto abbandonato lo sportello in favore del più veloce rapporto virtuale attraverso tablet, smartphone e computer. A dirlo è Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech del Politecnico di Milano che ha effettuato una ricerca sull’evoluzione digitale della finanza.
È l’esplosione del cosiddetto fintech, che unisce in una sola parola i termini finanza e tecnologia e che si configura come una vera e propria rivoluzione, che sta portando alla pressoché completa digitalizzazione dei servizi finanziari. Benché sia un settore giovane e in pieno sviluppo, è molto diffuso tra i nativi digitali, detti anche Millenials o Generazione Y, i nati tra il 1980 e il 2000, che oggi hanno tra i 18 e i 40 anni. Sono la prima generazione della storia che, in età adulta, presenta dimestichezza con la tecnologia digitale e conosce spontaneamente i codici della comunicazione digitale.
Una importantissima fetta di consumatori (si stima che avranno a disposizione circa 41 mila miliardi di dollari entro la metà del secolo) cui il mercato strizza l’occhio, mettendo in campo soluzioni di ogni tipo pur di soddisfare la loro richiesta di una sempre maggiore velocità di risposta, di reperibilità dei consulenti, di accessibilità di prodotti e servizi in qualunque luogo e momento. Per la loro innata confidenza con il web, i Millenials, infatti, sono abituati a interagire rapidamente con i device, a cercare on line informazioni, soluzioni, opportunità.