DAILY LA PAROLA

Necrologio

Il necrològio è quel testo – spesso listato a lutto, ovvero contrassegnato da una spessa e pesante linea come per separarlo, insieme agli altri che gli compaiono sotto o accanto, dagli articoli veri e propri di un giornale – con cui i familiari danno annuncio pubblicamente dell’avvenuta morte di un individuo, indicando il più delle volte dove e quando si svolgeranno le esequie, ma anche quelli con cui amici e conoscenti esprimono i propri sentimenti di partecipazione al dolore.

Benché il necrologio spesso contenga alcune informazioni salienti riguardo la vita del defunto, per lo più i titoli conquistati nel corso della propria esistenza, esso non è il dettagliato articolo di ricordo che, in massima parte già scritto e conservato in un cassetto insieme ad altri simili col nome di “coccodrillo”, è riservato alle persone celebri, a quelle di cui già in vita si è scritto qualcosa.

Non è però nemmeno l’elenco di tutte le persone di cui un Comune ha, in un certo giorno, registrato il decesso che, per esempio “La Stampa” di Torino, pubblica in un colonnino insieme all’elenco dei nati lo stesso giorno.

No, il necrologio viene pubblicato a pagamento conteggiando il numero delle parole, perché da esso deriva lo spazio che ingombra e le inserzioni pubblicitarie le si contabilizzano appunto tenendo conto delle loro dimensioni ed anche, però, della loro collocazione. I necrologi, anzi, sono una fonte significativa di introiti per i giornali.

Il termine necrologio, tuttavia, indica anche l’obituario, ovvero sia il registro dei morti tenuto in una chiesa o in una comunità religiosa.

Ma a differenza degli obituari e appunto dei registri dei defunti, i necrologi non danno conto di tutti quanti se ne sono andati; solo di quelli i cui cari hanno ritenuto di, e in qualche caso solo di quelli i cui cari hanno potuto, darne comunicazione.

Solo per dire che non di tutti i morti si ha conoscenza, e pertanto ricordo, nella comunità e che purtroppo la memoria non abbraccia tutti. La morte è democratica, ma anche parecchio selettiva.

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