DAILY LA PAROLA

Pomona

Pomona è l’antichissima dea romana dei frutti, la Patrona pomorum, “signora dei frutti”.  Nell’iconografia tradizionale è rappresentata con una mela in mano. Secondo la leggenda, fu moglie del re Pico, che per lei respinse Circe e perciò fu trasformato in picchio. Pomona è stata presa spesso a modello di bellezza bucolica e rappresentata con foglie intrecciate in testa e con il falcetto, mele o altri tipi di frutta in mano,  da celebri artisti in tutte le epoche, da Van Dyck a Brueghel.

La Pomona Italiana è invece la prima, oltre che la  la più importante, opera iconografica della pomologia italiana, la disciplina che classifica dimensioni e colore dei frutti, relativamente alle centinaia di varietà degli alberi da frutto: pere, mele, susine, pesche, ciliegie, fichi, arance, limoni e mandarini e via dicendo.  L’opera fu realizzata da Giorgio Gallesio, singolare figura di naturalista, che portò avanti nell’Italia della Restaurazione l’ambizioso progetto di realizzare una Pomona italiana. Ovverosia un “catalogo illustrato delle varietà frutticole nazionali”, dove ne venivano riportate la descrizione, la classificazione, la sinonimia e la coltura, il tutto accompagnato da figure disegnate e colorite dal vero e preceduto da un trattato elementare di pomologia. Da un punto di vista scientifico, le ricerche e gli approfondimenti  del Gallesio sulla riproduzione dei vegetali precorrono per molti versi gli studi di Mendel e  Darwin.

La monumentale opera  – da molti riconosciuta come “monumento della cultura scientifica e naturalistica dell’Ottocento italiano unico nel proprio genere – prima monografia pomologica in Italia, fu data alle stampe a Pisa in 41 dispense tra il 1817 e il 1839 e si distinse ben presto sulla scena europea per il suo valore scientifico, così come per la qualità delle sue tavole. La grande impresa editoriale, dove gli obiettivi scientifici e le realizzazioni artistiche si unirono mirabilmente, si rivelò ben presto estremamente impegnativa e senza precedenti nel nostro paese e fu realizzata senza seguire un preciso ordine prestabilito, purtroppo rimase incompiuta e si interruppe a causa della morte del suo ideatore avvenuta in Firenze il 30 novembre 1839, dove le sue spoglie furono tumulate nel chiostro di Santa Croce tra quelle degli uomini illustri italiani. La complessiva tiratura dell’opera superò di poco i 170 esemplari di cui oggi esistono pochissimi esemplari completi.

L’edizione ipertestuale è visibile in rete all’indirizzo http://www.pentagora.it/pomo/modulo.php