Un’umanità “piccola, piccola”: fragile, meschina, malinconica, patetica, perennemente inquieta e insoddisfatta, a volte ferocemente cattiva. Insomma tutti noi!
Sono questi i personaggi che popolano i migliori film di Woody Allen.
L’ultimo, La ruota delle meraviglie, non sarà forse un capolavoro, ma l’empatia con le quotidiane miserie dei protagonisti funziona e la fotografia del grande Vittorio Storaro avvolge la scena con toni caldi e dorati.
Gynny ha raggiunto la quarantina (una bravissima Kate Winslet che per la sua interpretazione si candida senza dubbio all’oscar), dai trascorsi di attrice di teatro amatoriale e ora cameriera, si illude di fuggire via da un matrimonio e una vita deludenti grazie all’amore di un giovane bagnino-scrittore.
È lui a narrare la storia, ambientata negli anni cinquanta al Luna Park di Coney Island. Una donna sposata, con più anni e più esperienza, a cui parlare di libri e teatro, potrebbe essere una buona trama per un romanzo, confida allo spettatore. Eccoli allora i due amanti: la novella Madame Bovary e il suo principe azzurro, il giovane dalle speranze intellettuali non ancora deluse ma non si quanto realizzabili. Humpty, il marito di lei, sposato in seconde nozze, è rozzo e con tendenza all’alcol, sempliciotto e bonario, le propone battute di pesca e grigliate con gli amici. E poi c’è il figlio di prime nozze di Gynny, un ragazzino con tendenze da piromane (e non occorre davvero essere psicanalisti per capire come mai).
Infine Woody introduce il quinto personaggio, quello che scompaginerà la trama e la porterà al suo tragico e beffardo finale: la figlia di Humpty, Carolina, con un ex marito boss mafioso che la insegue a causa delle rivelazioni fatte all’FBI. Anche lei è un soggetto perfetto per un libro, così giovane e pure con una vita già così intensa, e il bagnino-scrittore non potrà che innamorarsene….
La ruota delle meraviglie
Regia, soggetto e sceneggiatura: Woody Allen; fotografia: Vittorio Storaro; musiche: Gabriele Roberto; interpreti: Kate Winslet, Justin Timberlake, Juno Temple, Jim Belushi; USA 2017; 101 min.