LA DATA

1 marzo 1983

Il primo marzo del 1983, la svizzera Swatch presenta, a Zurigo, la sua prima collezione di orologi. Dodici modelli in tutto e l’inizio di un successo che da allora non sembra aver conosciuto battute di arresto. Coniugando la praticità, al design, al colore, al prezzo abbordabile per un marchio svizzero (inizialmente tra i 39,90 e i 49,90 franchi svizzeri, fissato definitivamente 50,00 pochi mesi dopo), alle infinite combinazioni di casse, cinturini e modelli, la casa madre centrò subito il primo obiettivo: vendere 1 milione di orologi nel 1983 e di 2,5 milioni nel 1984.

Accompagnato da una grintosa campagna di marketing, nei primi tre anni di produzione l’orologio Swatch è stato venduto in oltre 20 milioni di pezzi e ha raggiunto il traguardo di oltre 100 milioni nel 1991. Un must degli anni Ottanta e Novanta, quando vennero inaugurate anche le catene di Swatch Stores che contribuirono al successo, insieme ad altre intuizioni modaiole, come il modello da attaccare direttamente ai vestititi o quello con cui si potevano legare i capelli.

Oggi, benché le vendite siano meno impressionanti rispetto ai decenni precedenti, la Swatch produce una decina di modelli differenti, da quelli col corpo in metallo (Irony) ai subacquei (le serie Scuba), a quelli piatti (la famiglia Skin). Altri modelli specializzati sono il Flik Flak per i bambini, gli orologi decorati con diamanti, le produzioni in edizione limitata per collezionisti come quella del 2013, lanciata in collaborazione con il cantante Mika (i modelli Kukulakuku e Kukulakuki).

Una curiosità sul nome: si ritiene comunemente che sia la contrazione tra “Swiss”, svizzero e “watch”, orologio. Nicolas Hayek, patron dello Swatch Group, ha affermato che la contrazione originale era quella di “second”, secondo, e “watch”. Un secondo orologio casual e smart, insomma, da cambiare più spesso e per ogni occasione.

Tags