IL NUMERO

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Sono gli anni di carcere a cui è stato condannato, nel processo di primo grado, Antonio Ciontoli, il capofamiglia reo confesso di aver sparato per errore al giovane fidanzato della figlia, Marco Vannini, 20 anni. Il ragazzo, colpito da un proiettile alla spalla, morì dopo ore di lancinanti dolori e disperate richieste d’aiuto alle persone presenti in casa Ciontoli a Ladispoli la sera del 18 maggio 2015, che invece ritardarono la chiamata del 118.

La sentenza, arrivata ieri dopo quasi tre anni dall’omicidio del ragazzo, ha riconosciuto Antonio Ciontoli colpevole di omicidio volontario e non colposo, anche se la pena è stata considerata mite (il pm aveva chiesto 21 anni). Gli altri familiari di Ciontoli – la moglie Maria Pezzillo, la figlia Martina e il figlio Federico – sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio colposo e condannati ciascuno a tre anni di carcere. La fidanzata di Federico, Viola Giorgini, presente anch’essa nella casa dove venne colpito Marco Vannini, è stata assolta perché il fatto non costituisce reato.

La sentenza ha suscitato la rabbia dei famigliari del ragazzo e di molti cittadini per l’esiguità delle pene. Bisognerà attendere le motivazioni della sentenza e il giudizio d’appello che il pubblico ministero probabilmente richiederà.