DAILY LA DATA

15 dicembre 1974
Esce il film Frankestein Junior

A quarantacinque anni di distanza dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, il film di Mel Brooks Frankestein Junior è quello che in inglese si definisce un cult, con battute che sono diventate proverbiali, come "potrebbe andare peggio: potrebbe piovere", e giù uno scroscio d'acqua da paura!

Ci sono film che oltre ad aver fatto la storia del cinema ancora non smettono di muovere l’animo delle persone. Frankestein Junior, nello specifico, continua a far ridere non solo chi lo guarda per la prima volta a quarantacinque anni dalla sua uscita, ma anche chi lo rivede più e più volte, anche se ormai lo sa quasi a memoria. Il film, ideato da Gene Wilder e diretto da Mel Brooks, lo hanno scritto assieme a quattro mani, e lo hanno girato in bianco e nero per fare il verso ad altri Frankestein molto famosi, come quelli interpretati da Boris Karloff negli anni Trenta.

La storia è semplice ed esilarante assieme, ben riassunta su Wikipedia, e rivisita in chiave parodistica le versioni cinematografiche del capolavoro di Mary Wollstonecraft Shelley, Frankenstein. The Modern Prometheus. Con Gene Wilder nei panni del dottor Frankestein, medico e celebre professore universitario nipote del famoso dottor Victor von Frankenstein, e Marty Feldman nei panni dell’imprevedibile aiutante gobbo Igor, nipote del vecchio assistente del nonno, che insiste nell’essere chiamato con la pronuncia “Aigor”, Frankestein Junior è un crescendo di colpi di scena che ruotano attorno alla scoperta che gli esperimenti del nonno non erano poi così peregrini, e che ridare la vita, per quanto ad un cervello abnorme, «Si – può – fare!».

Un articolo particolarmente interessante di Andrea Lo Bello per Openmag definisce Frankestein Junior un capolavoro di filologia cinematografica: «Sono insuperabili le citazioni in chiave comica tratte dalla serie di Frankenstein diretta quarant’anni prima da James Whale e da Rowland Lee: la “creatura” e la bambina; il cieco (un sorprendente Gene Hackman, che ha chiesto con insistenza un ruolo all’amico Wilder); “La moglie di Frankenstein” (con tanto di acconciatura elettrificata), interpretata da uno dei più grandi talenti comici femminili dell’epoca, Madeleine Kahn; l’inflessibile commissario capo della gendarmeria, Kenneth Mars, già co-protagonista nel 1968 di “Per favore non toccate le vecchiette”, con Gene Wilder e Zero Mostel, film con cui l’esordiente regista Mel Brooks vince l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Sono sicuramente gli attori uno dei punti di forza: nei ruoli principali, il protagonista è affiancato da Peter Boyle, persona incredibilmente taciturna nella vita, dunque perfetto per il ruolo del mostro silente; il popolarissimo caratterista inglese Marty Feldman che ruba la scena a tutti con il suo “Aigor”; l’assistente Teri Garr, che ha l’idea di convertire il suo personaggio all’accento tedesco; Cloris Leachman nel ruolo della diabolica governante Frau Blücher».

Frankestein Junior è stato inserito al tredicesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi dall’American Film Institute, e in Italia è il DVD classico di maggior successo della storia dell’home video con mezzo miliore di copie vendute.