LA DATA

21 marzo 2006

È stato per anni il social network dei 140 caratteri, dei messaggi brevi ed immediati, degli hashtag. E per certi versi lo è ancora oggi, anche se il numero dei caratteri è recentemente aumentato fino a 280, permettendo così agli utenti di comporre messaggi più lunghi. È il 21 marzo del 2006 quando viene fondato Twitter, piattaforma attraverso la quale gli utenti possono scrivere i loro tweet, commentando gli avvenimenti del momento. Il nome Twitter deriva, appunto, dal verbo inglese to tweet che significa cinguettare, e da qui anche il simbolo del social network, un uccellino azzurro.

Elemento fondamentale di Twitter sono gli hashtag (#), che permettono di racchiudere le conversazioni: chi twitta inserendo un hashtag va a unirs a tutti gli altri che riportano quello stesso hashtag, creando così una lista di opinioni su un certo tema. Gli hashtag più rilevanti diventano una “tendenza”, rendendo immediatamente chiaro quali sono gli argomenti caldi del momento.

Twitter ha avuto un ruolo spesso fondamentale in caso di avvenimenti particolarmente significativi, come rivolte di piazza, manifestazioni, eventi di ogni tipo: basti pensare, in Italia, al terremoto d’Abruzzo del 2009, quando, in diretta, le persone coinvolte continuavano a dare aggiornamenti su quale fosse la situazione e sulle zone che maggiormente avessero bisogno di soccorso immediato.

Twitter è uno strumento del cosiddetto giornalismo partecipativo, cioè quel giornalismo che vede la partecipazione diretta delle persone, che possono raccontare in prima persona cosa sta accadendo e dare così la propria opinione. Sono molti i tweet ad essere passati alla storia: la foto dell’abbraccio tra Barack e Michelle Obama con la frase «Four more years» pubblicato dall’allora presidente degli Stati Uniti al momento della sua rielezione, il primo cinguettio di Benedetto XVI e di Papa Francesco o l’annuncio della morte dell’ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (notizia data su Twitter circa due ore prima rispetto alle agenzie di stampa). Twitter ha cambiato, in parte, il modo in cui il giornalismo viene fatto, ha dato a tutti la possibilità di raccontare la realtà con parole e immagini e ha accorciato le distanze. Come nel caso di altri social network, resta centrale il problema di come utilizzare questi strumenti e di come disciplinare il loro uso da parte delle persone.

Tags