IL NUMERO

21

Secondo il medico statunitense Duncan MacDougall, vissuto fra il 1866 e il 1920, questo sarebbe il peso in grammi dell’anima, per quanti ovviamente alla sua esistenza credono, ma non per quanti, pur credendo all’anima, credono anche che essa abbia un peso e lo scienziato del Massachusetts, di Haverhill per l’esattezza, avesse ragione.

A questa conclusione MacDougall giunse cercando di misurare la massa ipoteticamente persa da un essere umano al momento del trapasso, quanto con la morte lascerebbe il corpo.

Articolo di Macdougall sul “New York Times”

I risultati delle sue misurazioni condotte pesando solo sei persone subito dopo il decesso furono pubblicati nel marzo del 1907 sul “New York Times” e su una rivista specializzata, l’“American Medicine”. Di queste 6, 4 dettero il risultato suddetto, una perse un solo grammo, l’altra addirittura aumentò di peso. Esaminò anche i cadaveri di 15 cani non rilevando in essi alcuna variazione di peso e convincendosi perciò che solo gli uomini possiedono l’anima.

La sua teoria – ovviamente non accolta dalla comunità scientifica e tuttavia ripetuta nel 2007 ottenendo gli stessi risultati ma senza alcuna documentazione sull’esperimento – ha tuttavia affascinato credenze popolari e fantasie artistiche, e nel 2003 il regista messicano Alejandro González Iñárritu, traendo il soggetto da un libro di Guillermo Arriaga, ha realizzato un film intitolato proprio 21 grammi – interpretato tra gli altri da Sean Penn, Naomi Watts, Benicio del Toro, Charlotte Gainsbourg che , con una complessa struttura narrativa e tecniche di ripresa molto particolari – flash-forward e utilizzo di cineprese senza cavalletto – ricostruisce un dramma psicologico imperniato sui rapporti tra destino e libero arbitrio, presenza e silenzio di Dio.

21 grammi è anche il titolo di una canzone di Fedez ed esiste un gruppo musicale che così si è chiamato.

Erudite considerazioni – che partono dal precetto biblico dove si legge «Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze, le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia» (Siracide  21:25) e giungono al celebre «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto scorre» di Antoine-Laurent de Lavoisier  – mirate a svelare l’insostenibile (e fumosa) leggerezza dell’anima e della teoria dei 21 grammi si trovano in un articolo così intitolato del blog tanogabo.com che merita di essere letto, così come i riferimenti a Duncan MacDougall contenuti nell’articolo di Daniele Pugliese pubblicato nel suo blog il 13 ottobre 2015 intitolato Un uomo di peso, dedicato all’inventore della bilancia pesa persone: Santorio Santorio.

Nota: il numero 21 è già stato proposto per dare conto di un numero del lotto mancante da 196 estrazioni (qui), dei racconti compresi nella raccolta Il sistema periodico di Primo Levi (qui) e delle Ricette pratiche di morte violenta, vale a dire delle modalità possibili per suicidarsi, suggerite in un omonimo libro da Vercors nel 1926 (qui).

 

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