IL NUMERO

28

È il numero che dovrebbe diventare caro alla cancelliera Angela Merkel, visto che è il numero delle pagine del programma che di fatto la “salva”. Sì, perché l’accordo politico per una terza Grande coalizione ora c’è e la cancelliera è più sicura nel caso di nuove elezioni visto che senza quelle 28 pagine, la sua candidatura sarebbe stata piuttosto in bilico.

La Cdu, Unione Cristiano-Democratica partito della Merkel, la Csu, Unione Cristiano-Sociale e la Spd, Partito Socialdemocratico di Martin Schulz, sono riusciti ad accordarsi su una coalizione, per il governo Merkel dei prossimi quattro anni, dai quali emerge un rinnovato e forte impegno per l’Europa ma una politica più restrittiva sui profughi e sui migranti. Un’intesa che, di fatto, dovrebbe anche scongiurare un possibile avanzamento della destra rappresentata da Alternative für Deutschland (AfD). L’euro, inteso come moneta, ringrazia e riparte così come i leader europei.

La fase di stallo politico iniziata all’indomani del voto per il rinnovo del Bundestag, il 24 settembre scorso, sembra cosi avviarsi a conclusione, ma non segna la fine prima di poter ufficialmente dar vita ad un nuovo governo. Secondo le previsioni più condivise il paese potrà contare su un nuovo esecutivo non prima della fine di marzo o dell’inizio di aprile.

Ecco i prossimi passi da compiere prima di arrivare a un nuovo esecutivo:

– 21 gennaio: la Spd si riunirà in congresso straordinario a Bonn e in quella sede dovrà pronunciarsi in modo definitivo e formale sull’intesa concordata a Berlino e quindi sul via libera all’inizio dei colloqui di coalizione. Nel blocco conservatore che fa capo a Merkel, la decisione verrà assunta dall’organo esecutivo del partito.

– 22 gennaio: in caso di via libera, i negoziati potrebbero partire già all’indomani del Congresso della Spd.

– Metà febbraio: la Spd intende sottoporre ai militanti l’accordo di coalizione concordato con i conservatori. L’intero processo potrebbe richiedere tre settimane e costare fino a due milioni di euro.

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