IL NUMERO

3,7 miliardi

Dai dati pubblicati dall’OMS nel 2016 sono 3,7 miliardi le persone nel mondo al di sotto dei 50 anni ad essere affetti dal Herpes virus. Il 67%, circa due terzi, dell’intera popolazione mondiale.

In particolare i dati si riferiscono all’infezione da Herpes simplex1, il virus trasmesso principalmente  per contatto orale-orale, che produce  fastidiose e dolorose ulcerazioni alla bocca note come “febbre labiale”. In parte è anche responsabile, insieme all’herpes simplex 2, di una delle malattie veneree più diffuse al mondo l’herpes genitale che colpisce 557 milioni di individui nel mondo.

Il maggior numero dei casi del virus si hanno nel continente africano con 350 mln di donne e 355 mln di uomini contagiati, seguito dall’asia sud orientale con 432 mln di donne e 458 uomini. In Europa, nella popolazione con età compresa  tra 0 e 49 anni, ne sono affetti il 69% delle donne contro il 61% degli uomini.

Lo sgradito ospite appartiene alla famiglia degli Herpesviridae, la cui caratteristica peculiare è quella di non abbandonare l’ospite dopo il primo contagio e di annidarsi in un tipo specifico di cellula dell’ospite, causando una infezione latente che può quindi riacutizzarsi nel corso del tempo, dando luogo ad una recidiva.

Le tre sottofamiglie sono distinte in base alla caratteristica cellula occupata nella fase latente:

alphaherpesvirus, che si nasconde nelle terminazioni nervose del SNC, a cui appartengono gli herpes simplex e lo zoster, responsabile della varicella nonché del “fuoco di Sant’Antonio”, la nevrite post erpetica;
Cytomegalovirus la cui sedi di latenza sono l’endotelio e l’epitelio delle ghiandole salivari e dei tuboli renali;
Virus di Epstein-barr, che rimane dormiente nelle cellule dei linfonodi.

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