Il 42% dei bambini americani sotto gli otto anni ha un proprio tablet. Il dato è reso noto dalla ricerca di “Common sense”, che sullo stesso argomento sei anni prima aveva snocciolato valori diversi e sicuramente meno preoccupanti. Vale a dire che la percentuale era inferiore a 1. Il rapporto si chiama The Common sense census: Media use by kids age zero to eight e fotografa una situazione che a breve potrebbe far sparire dall’uso comune e quotidiano computer e tv, oltre, ma è inutile sottolinearlo, libri, giocattoli, fumetti, figurine, ecc. Ma del resto, se nelle famiglie in cui ci sono bambini fino a otto anni, la percentuale di smartphone è passata dal 41% del 2011al 95% del 2017, è facile intuire dove si annida il bug.
E non è tutto, perché almeno un bimbo su dieci, sotto gli otto anni, ha a disposizione un giocattolo in grado di connettersi a Internet oppure un assistente virtuale attivabile a voce.
In questo contesto, sale anche il numero dei genitori ha scaricato “app” che possono essere utilizzate dai bambini con la funzione di far passare loro il tempo, una sorta di baby-sitting virtuale a fronte di questi dati, “Common sense” ha lanciato degli annunci sullo stile dell’italiana “Pubblicità progresso”, con l’attore Will Ferrell, per una campagna, identificata dall’hashtag #DeviceFreeDinner, per indurre i genitori a ritrovare il piacere delle ormai dimenticate conversazioni reali e non via social.