IL NUMERO

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Sono i metri sul livello del mare del rifugio d’Italia a più bassa quota, il Rifugio Gualdo di Monte Morello a Sesto Fiorentino.

Si trova nella piccola canonica della chiesetta di San Giusto a Gualdo e rappresenta un ottimo punto di partenza per escursioni a piedi, in bici e a cavallo lungo i numerosi sentieri di Monte Morello.

San Giusto a Gualdo è una piccola chiesa, autonoma con proprio parroco fino al 1922, poi unita alla parrocchia di S. Maria a Morello finendo in stato di semi abbandono. Così è rimasta fino ad una domenica di luglio del 1964, quando un gruppo di giovani aderenti al Centro Turistico Giovanile di Sesto Fiorentino, appassionati di montagna, chiesero all’allora parroco don Giuliano Fissi di fare a Gualdo un vero e proprio Rifugio.

Dapprima si creò un luogo di incontro di soci e camminatori e un punto di sosta per gli appassionati domenicali, poi si organizzò la prima corsa podistica che col tempo divenne la Gara di corsa in Montagna a staffetta, il Trofeo Terza Punta, nazionale e internazionale, più volte sede di Campionato Italiano Fidal. Fu allora che si costituì il Gruppo Sportivo Gualdo che fece del Rifugio la sua sede.

La sua attività si rivolse soprattutto ai giovanissimi, tramite lo sviluppo delle discipline dell’atletica leggera e dello sci nordico, l’escursionismo e l’alpinismo, senza trascurare l’attività culturale e la salvaguardia dell’ambiente naturale di Monte Morello.

Il 25 giugno 1987 mobili e arredi del Rifugio furono incendiati da ignoti che, dopo aver aperto la conduttura del gas, appiccarono il fuoco con la precisa volontà di distruggere tutto. Solo per caso si evitò la distruzione totale, ma i danni furono ingentissimi.

Malgrado ciò il 20 ottobre 1991 Gualdo rinasceva a vita nuova con un restauro di grande qualità e così tutto ripartiva con maggior vigore e il Gruppo diveniva ancora più un punto di riferimento dimostrando inoltre la sua capacità di muoversi in modo autonomo, con grande libertà, nel rispetto di tutti.

Attualmente ancora vivo e vitale, in una concezione non individualistica dell’alpinismo, dell’escursionismo e delle discipline sportive, attraverso la sua mentalità, i suoi progetti e le sue strutture, il tutto sostenuto da una robusta attività di volontariato, il Gruppo Sportivo Gualdo continua ad avvicinare sempre più persone, lungo l’arco dell’anno.

Le attività che si svolgono al rifugio sono molteplici, ricordiamo tra tutte le mostre di ceramica che iniziarono nel 1972 nel solco dell’antica tradizione della Manifattura di Doccia e della Richard Ginori profondamente legate alla storia del territorio Sestese.

Le mostre di pittura, scultura, grafica sono un capitolo significativo nell’attività del gruppo.

Nascono dalla richiesta di una persona amica che chiese di poter esporre i suoi disegni, Beatrice Spini. La cosa andò bene e allora le iniziative si moltiplicarono. Tre mostre soprattutto hanno avuto un significato particolare perché hanno allargato orizzonti e amicizie: quella di Antonio Berti nel 1973, quella di Pietro Parigi nel 1974 e il Vangelo di Venturino Venturi nel 1984.

A partire dal 1991 fu Vinicio Chiari a prendere in mano la programmazione delle Mostre di Gualdo. Vinicio vi portò dentro la sua passione, la sua competenza, le sue amicizie. È lui che entrò in rapporto con la fondazione Cagli e col il suo presidente Francesco Muzzi che ha sostenuto e incoraggiato gli omaggi a Vespignani, Sughi, Annigoni, Aligi Sassu, Renato Guttuso, Corrado Cagli, avendo vicini sempre l’ex direttore degli Uffizi Antonio Natali e Adriano Bimbi, insegnante all’Accademia di Belle Arti di Firenze che, alla morte di Vinicio, ne ha raccolto il testimone. Un significato e un rilievo particolare hanno avuto le mostre del Comune di Vetro.

Non si può dimenticare che dal Rifugio Gualdo si possono fare delle belle passeggiate dentro il bosco di Monte Morello. Ne propongo una del CAI di Sesto Fiorentino:

MONTE MORELLO – anello Gualdo-Fonte del Ciliegio-Borgo Morello

Al Rif. Gualdo si lascia sulla ns. dx l’imbocco del Sentiero del Pensionato (cartello) e si prende il sent. 1 in salita su acciottolato.

Qualche centinaio di metri sopra lo si lascia per andare a sin. su una strada bianca diretta alla Fonte del Ciliegio (cartello) ed oltre. Dopo circa 1300 metri si arriva alla Fonte del Ciliegio da dove transita il sent. 10 (detto il Rompistinchi) proveniente da Poggio all’Aia e diretto alla Fonte di Morello. Si continua sulla strada bianca fino ad incrociare il sent. 9 proveniente da Poggio Cafaggio (Cerreto Maggio) e diretto alla Fonte di Morello. Lo si imbocca a sin. in discesa. La segnaletica è vecchia ma abbastanza visibile.

Un tratto necessiterebbe di essere ripulito dalla vegetazione e un grosso tronco di traverso rende difficoltoso continuare.

Si transita bene fino ad arrivare a Spugnoli dalle belle case ristrutturate. Da qui si prosegue su altra strada bianca, si passa dalla Rocca degli Strozzi ora adibita ad abitazioni, si oltrepassa il Torrente Chiosina e si prende a sinistra in salita la strada asfaltata che porta in breve alla Chiesa di Santa Maria a Morello e alla Fonte di Morello.

Qui si prende il sent. 10 che porta prima all’abbandonato Borgo Morello e poi, per salita abbastanza ripida, alla Fonte del Ciliegio. Da qui si ripercorre la strada bianca percorsa precedentemente e in circa 30 minuti si è al Rif. Gualdo.

Con la bella stagione il fine settimana è attiva la cucina del rifugio e, prenotando, con modica spesa si mangia una cucina fatta in casa. Tel: 055 440420

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