IL NUMERO

48

Se pensate che il principale mezzo d’informazione per gli italiani sia ormai il web e, nella fattispecie, Facebook, vi sbagliate. Un po’ a sorpresa, si scopre che il principale mezzo a cui attingere notizie resta in Italia la tivù, fonte d’informazione per il 48% di un campione di oltre 14.000 persone intervistate da Gfk, secondo quanto riporta l’Agcom nel “Rapporto sul consumo d’informazione” nel 2017.

Ben distante è internet con il 26%, ancora più bassa la percentuale di chi si informa attraverso i quotidiani (17%) e la radio (che, malgrado sia il mezzo più vecchio, resiste con il 9%).

I dati evidenziano come non sia più un unico mezzo la fonte di notizie per gran parte degli italiani, che applicano a tutti gli effetti il concetto di crossmedialità, anche senza rendersene conto. Ciò significa passare da un mezzo all’altro, attingendo notizie nell’uno e negli altri, confrontandole e arricchendole.

Interessante notare quanto evidenzia l’Autorità garante delle comunicazioni: l’informazione sul web è percepita dal pubblico meno affidabile di quella offerta dai mezzi tradizionali. Quindi, in Italia, per buona parte della popolazione vale ancora il vecchio mantra che sancisce la veridicità di un fatto: «L’ha detto la televisione».