A Santiago del Cile muore suicida, a 49 anni, Violeta del Carmen Parra Sandoval, icona della musica folcloristica cilena, che fu anche poetessa, pittrice e scultrice.
Nata a San Carlos nel 1917, a lei si deve un importante lavoro di recupero della tradizione popolare del suo Paese, che verrà poi proseguita dal movimento della Nueva Canción Chilena. Nel 1953, dopo essersi esibita in un recital a casa di Pablo Neruda, viene chiamata dalla radio di Stato per un programma che le conferisce il ruolo di massima esperta del folclore musicale cileno.
Tra il 1954 e il 1956 compie una lunghissima tournée in giro per l’Europa facendosi così conoscere a livello internazionale. Nel 1960 incontra il musicologo e antropologo svizzero Gilbert Favré, che diverrà il suo compagno per tutta la vita e al quale dedicherà centinaia di canzoni.
Negli anni Sessanta si fa conoscere anche come pittrice di grande talento e arriva a essere la prima donna latinoamericana a esporre con una propria personale al Museo del Louvre. Ma la depressione non le dà pace, soprattutto dopo l’abbandono del compagno che si trasferisce in Bolivia dove fonda il gruppo musicale Los Jairas.
Il suo ultimo disco, uscito nel 1966, contiene Gracias a la vida, una delle sue canzoni più note e considerata il suo testamento spirituale. Pochi mesi dopo la sua pubblicazione si toglie la vita nella Carpa de la Reina, il grande centro di cultura folclorica da lei fondato a Santiago del Cile.