IL NUMERO

50.000

Photograph: Etienne Laurent/EPA

È il dramma dei tempi moderni. Un hashtag può fare la fortuna di una notizia, di una moda, di una campagna, di un posto. Ma anche la sfortuna. È quello che è successo alla cittadina di Lake Elsinore nel sud della California, invasa da miglia di turisti a caccia di selfie in mezzo ai colori della fioritura di primavera, per postare foto e taggarsi con l’hashtag #superbloom. Che, come scrive “The Guardian“, nel giro di poco tempo è diventato un #poppynightmare, in mezzo ai poppy field, dato che oltre 50.000 persone in pochi giorni hanno paralizzato il traffico, hanno mandato in tilt la città e, cosa ancora più grave, hanno calpestato – distruggendoli – milioni di quegli stessi fiori di campo, in mezzo ai quali erano volati ad autoimmortalarsi.

Per arginare il fiume di deficienti armati di telefono e sorrisi di plastica, le istituzioni hanno dovuto chiudere l’accesso al Walker Canyon, uno dei luoghi più belli al mondo per le favolose fioriture di primavera. Per fortuna che la natura è più intelligente dei propri figli umani, così i visitatori hanno dovuto fare i conti con i serpenti a sonagli (come i fiori, anche loro si “risvegliano” con il disgelo) che, in diversi casi si sono materializzati tra i piedi dei “selfisti” mordendone uno (a quanto è dato sapere).