LA DATA

8 dicembre 1980

A New York, l’8 dicembre 1980, il mondo perde una grande anima, John Lennon viene assassinato da Mark David Chapman.

L’omicida era una guardia giurata di Honolulu che giunse a New York con il fermo proposito di uccidere l’ex leader dei Beatles, adducendo deliranti motivazioni; era indignato per la frase di Lennon «i Beatles sono più popolari di Gesù», da lui considerata blasfema, e per la contraddizione tra il patrimonio di quello che era stato il suo idolo e il rifiuto del possesso espresso nella celebre canzone Imagine. Chapman attese Lennon sotto casa e fece fuoco; dei sei colpi esplosi, cinque lo colpirono alla schiena e subito l’ex Beatle apparve in condizioni disperate;  arrivó in ospedale senza aver ripreso conoscenza e morì qualche minuto dopo. L’attentatore, fu bloccato dal portiere del palazzo, all’ingresso del Dakota Building, la residenza di John, Yoko Ono e del loro figliolo Sean.

Viene brutalmente strappato all’affetto dei suoi cari e al mondo intero un uomo che aveva segnato profondamente i suoi tempi. Musicista, cantautore, difensore della pace ed attivista per i diritti civili, Lennon era fautore del dialogo tra diverse culture, e rappresentava una figura ispiratrice per i movimenti giovanili dell’epoca.

Alla notizia della sua morte si radunano in migliaia davanti all’ospedale e nelle piazze di tutto il  mondo, accendendo candele, portando fiori e cantando Imagine e Give peace a chance, poesie musicate inneggianti alla pace e all’uguaglianza degli uomini.

Yoko Ono volle una commemorazione silenziosa, che avvenne il successivo 14 dicembre, data in cui tutte le radio di New York smetteranno di trasmettere per la durata della preghiera dedicata a John.

Nel 1985, in prossimità dell’ingresso di Central Park, vicino al Dakota Building, dove Lennon amava passeggiare con il suo bambino, verrà inaugurato lo Strawberry Fields Memorial, un giardino intitolato alla sua memoria, che mostra al centro un mosaico con la scritta «Imagine», un’opera, donata dal Comune di Napoli, realizzata da artigiani partenopei, sul modello di un antico mosaico pompeiano custodito al Museo Archeologico di Napoli.