LA DATA

8 gennaio 1935

L’8 gennaio del 1935 nacque (o secondo alcuni vi fu trasportato dagli alieni) a Tupelo, stato del Mississipi, il re del rock, Elvis Presley. Come nelle piú classiche storie da sogno americano, il ragazzo che incantó intere generazioni di teenagers e divise marcatamente l’America in feroci detrattori e devoti seguaci, ebbe un’infanzia povera ma dignitosa, si guadagnó da vivere facendo il camionista, cantó per diletto a feste e manifestazioni locali, quando, quasi per caso, incise un demo, un disco di prova nella sala di una piccola casa discografica, che suscitó l’interesse del proprietario e, di lí a poco, del mondo intero.

Elvis Aaron Presley divenne, nel corso dei 24 anni della sua folgorante carriera, una leggenda che caratterizzó musica, cinema e costume della cultura pop del ventesimo secolo. The Pelvis, soprannome valsogli per i suoi scandalosi, per l’epoca, movimenti di bacino, pubblicò 61 album e vendette l’esorbitante cifra di oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo, pur essendosi esibito dal vivo sempre e solo negli USA ed in Canada. Nella sua sterminata produzione musicale confluiscono il gospel, il rithm & blues, il nascente rockn’roll, il soul e le romantiche ballad che troviamo, come filo conduttore degli innumerevoli musicarelli dei quali fu protagonista sul grande schermo. I suoi successi, veri e propri evergreen, sono stati rivisitati e incisi da artisti e band di ogni tempo. Altrettanto popolari le performance sul set, tra cui Pugno proibito e Il Monte di Venere.

La fama, purtroppo, non gli risparmió  forti delusioni personali e periodi bui. Dopo il divorzio dalla moglie Priscilla Beaulieu, visse un lungo periodo di depressione, durante il quale iniziarono la sua dipendenza dagli psicofarmaci ed i disturbi alimentari, che minarono irrimediabilmente il suo equilibrio psicofisico. A soli 42 anni, Elvis fu trovato morto dalla compagna Ginger Alden nella stanza da bagno di Graceland, la lussuosa residenza di Memphis, meta tuttora di pellegrinaggi di fans di ogni età. Le circostanze della morte, mai del tutto chiarite, alimentarono la leggenda di un suo fantomatico ritiro in una località segreta e delle sue apparizioni in varie città degli States. Al contrario della diceria sulla presunta morte di Paul McCartney, legioni di presleysiani hanno sentito il bisogno d’immaginare the King ancora vivo e splendente come uno dei suoi costumi, per l’eternità.