IL NUMERO

900

Novecento sono i tanghi incisi da Carlos Gardel durante la sua carriera. Carlos Gardel è il più grande mito argentino del tango. Cantante e attore, oltre a essere interprete, ha composto settanta canzoni. La sua voce inconfondibile, insieme a una tecnica formidabile, gli consentirono di comunicare il pathos dei testi, l’atmosfera e la magia di questo genere musicale. Gardel contribuí a diffondere il tango argentino in Europa e in tutta l’America Latina, diventando un vero e proprio divo degli anni Trenta, una sorta di Rodolfo Valentino sudamericano.

Gardel viveva a Buenos Aires, nell’Abasto, quartiere che proprio per questo è oggi mecca di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. L’area prende il nome dal più celebre mercato cittadino, purtroppo non sopravvissuto alle nuove esigenze dell’economia e trasformato da qualche anno in un centro commerciale tra i più grandi della città, l’Abasto Shopping. Sulla parete della stazione metropolitana del quartiere “Carlos Gardel”, si trova una parete di maiolica colorata dedicata all’illustre musicista.

Dotato di una profonda voce da baritono, elegante, amato dalle donne grazie all’aria affascinante e alla sua fama di bel tenebroso, alimentata dai testi struggenti delle sue canzoni e dai ruoli drammatici e sentimentali dei film in cui aveva recitato, morì a soli 44 anni, in un incidente aereo, a Medellin. Anche per lui, come accadrà per Elvis Presley, fiorirá la leggenda della finta morte, tanto che i suoi aficionados usavano dire: «Carlos Gardel canta ogni giorno meglio».

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