Non è un bell’ambiente quello in cui viviamo oggi: si parla tanto di tutto (anche della tutela ambientale) e si conclude poco. La parola “ambiente” è un sostantivo maschile che deriva dal latino ambiens -entis, participio presente di “ambire”, cioè “andare intorno, circondare”. In origine era usato come aggettivo riferito all’aria o a un altro fluido che circonda un oggetto o una persona. Sul fronte della Biologia, è l’insieme delle condizioni fisico-chimiche (temperatura, illuminazione, sali nell’acqua e nel terreno, eccetera) e biologiche (presenza di organismi) in cui è possibile la vita degli esseri viventi; le relazioni tra esseri viventi e ambiente sono studiate da una scienza che si chiama Ecologia.
Oggi la maggior parte di noi usa il termine “ambiente” per indicare la natura che ci circonda e di cui (più o meno consapevolmente) facciamo parte: è la limitata fascia terrestre in cui è possibile vivere per l’uomo, gli animali, le piante, i microrganismi. La vita sulla Terra è garantita grazie a un equilibrio ambientale delicato, un mix insostituibile e pare – almeno finora – unico: tra i tanti fattori a noi favorevoli ci sono un’atmosfera con lo spessore giusto, un campo magnetico che ci protegge dal Sole, ossigeno in abbondanza e la disponibilità di acqua allo stato liquido.
L’ambiente in cui, sulla Terra, è possibile la vita non è “sconfinato” e “inesauribile”, come si riteneva finché l’ambientalismo e l’ecologismo, nell’ultimo mezzo secolo, sono diventati termini usati a livello di massa e persino pilastri di movimenti e partiti politici. In Biologia l’insieme delle zone della Terra in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita è definita biosfera. Purtroppo pochi, ancora oggi, si rendono conto di quanto lo spazio a disposizione sia limitato. Si tratta del suolo, di una minuscola parte del sottosuolo, delle acque di mari, ghiacciai, fiumi e laghi, dei primi strati dell’atmosfera (diciamo fino ai 10.000 metri di altezza, se proprio vogliamo infastidire qualche microrganismo vivo che svolazza portato dal vento).
Quindi, comprendendo nella biosfera anche le più profonde fosse oceaniche, la vita è presente in un sottilissimo velo spesso 20 km: meno della metà della distanza percorsa da un maratoneta, poco più della metà della distanza tra il centro di Roma e il Lido di Ostia. Confrontato con il diametro della Terra, lungo circa 12.742 km, è ben poca cosa. In questo ambiente limitato gli esseri umani combinano tutti i danni di cui siamo pigramente consapevoli. Lì dentro convivono negazionisti dell’emergenza ambientale con l’anziano presidente americano Donald Trump e paladini dell’ambientalismo la giovanissima ambientalista Greta Thunberg, gli indigeni dell’Amazzonia in fiamme e gli operatori di Wall Street, noi europei più o meno benestanti e i migranti disperati in fuga dalla miseria e dalle guerre, un eschimese impellicciato e un polinesiano in boxer. Insomma, è un ambiente molto vario: a volte appare assai brutto o maltrattato, altre si svela ancora ricco di fascino (e ovviamente, finché c’è vita, di speranza).