IL NUMERO

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È la dose di cianuro, in milligrammi, che può uccidere molto velocemente un uomo. Il veleno propriamente detto: “cianuro di potassio” è un derivato (un suo sale) dell’acido cianidrico o acido prussico, scoperto nel 1782 dal chimico svedese Scheele Carl Wilhelm.

Il cianuro è un liquido incolore, di odore penetrante, analogo a quello delle mandorle amare; poco solubile nell’acqua. Si trova in natura (chimica organica) in oltre 400 specie di piante; per esempio nelle radici di manioca, nei noccioli delle pesche, delle mandorle amare, delle albicocche, delle prugne, delle ciliegie, nelle foglie e nella corteccia del sambuco, nelle piante di ortensia, nel lauroceraso: 3-4 foglie di quest’ultima pianta, possono già produrre gravi sintomi d’avvelenamento, mentre la sua essenza è d’una tossicità estrema; bastano poche gocce per uccidersi o uccidere una persona adulta di media corporatura. L’ effetto mortale è pressoché immediato.

I sintomi insorgono quasi istantaneamente, la vittima diventa cianotica, le pupille si dilatano, la bocca è coperta d’una schiuma sanguigna, quindi crolla a terra in preda alle convulsioni. Pochi secondi dall’ingestione, voluta in caso di suicidio o procurata in caso di omicidio, e la morte è estremamente rapida. Il veleno blocca il trasporto di ossigeno alle cellule, dato che il cianuro si lega molto facilmente con il ferro e quindi lo “cattura” e la cellula muore “soffocata”. A seguito di ipossia (soffocamento delle cellule private dell’ossigeno) sul sistema respiratorio, si innesca una rapida depressione dell’attività cerebrale. Conseguentemente a questa depressione, dapprima aumenta la frequenza cardiaca per poi diminuire progressivamente. La morte avviene per anoressia cerebrale e collasso cardiovascolare. Si muore in fretta, drammaticamente, con violenza. Nella maggior parte dei casi, la vittima di un avvelenamento da cianuro emana un odore caratteristico di mandorla amara.

Il cianuro veniva utilizzato nella seconda guerra mondiale per suicidarsi. Era in dotazione ai massimi esponenti del partito nazista. Famosi i suicidi avvenuti per mezzo di capsule di cianuro di Adolf Hitler, Eva Braun, Hermann Göring e Goebbels, che prima di suicidarsi, il 1º maggio 1945, uccise i suoi sei figli, stordendoli prima con la morfina e poi con capsule di cianuro spezzate nelle loro bocche.

Sempre durante la seconda guerra mondiale, fu usato nelle camere a gas dei lager nazisti (a partire dal 1941 nel campo di Auschwitz) sotto forma di un composto prodotto facendo assorbire l’acido cianidrico su di un substrato inerte (kieselguhr). Il prodotto, noto come Zyklon B, conteneva fino al 20% di acido cianidrico ed era inizialmente utilizzato come antiparassitario e per la disinfezione delle caserme.

In epoca più recente, si ricorda “famoso” massacro di Jonestown (Guyana nordoccidentale, 18 novembre 1978 ) il più grande suicidio di massa finora documentato: Jim Jones, predicatore capo della setta Tempio del popolo, ha ordinato ai suoi 912 seguaci il suicidio mediante un cocktail al cianuro.

Il cianuro è, indubbiamente, il veleno che ha ucciso più persone al mondo (basterebbe soltanto contare l’enorme numero di vittime del nazismo nelle camere a gas).

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