IL NUMERO

25.000

È l’incredibile e impressionante numero della specie di pianta più diffusa al mondo: le Orchidaceae. Sua maestà di bellezza l’orchidea.

Le orchidee, sono fiori esotici, bellissimi, stravaganti, misteriosi; perfette nei colori e nelle forme, che crescono in romantici luoghi lontani. In natura, tanta bellezza ha un unico scopo: quello fondamentale di aiutare le orchidee, a generare altre orchidee. Dietro la loro bellezza, le orchidee nascondono un altro lato; un lato oscuro, un mondo di trucchi ed espedienti di cui si servono per essere sicure di essere impollinate. La vita privata delle orchidee, è così affascinante da aver catturato l’attenzione di Charles Darwin. Per elaborare la sua teoria dell’evoluzione, lo scienziato eseguì approfondite ricerche sulle orchidee, sino a scoprire una realtà molto singolare che lui stesso trovava incredibile. Da allora, generazioni di studiosi hanno studiato meccanismi ben più strani di quelli scoperti da Darwin. Insieme a storie di inganni e sotterfugi floreali che vanno oltre ogni immaginazione.

Al Royal Botanical Gardens di Kew risultano registrati 880 generi e quasi 25.000 nomi accettati di specie. Le dispute tassonomiche, sempre presenti, non consentono di stabilire l’esatto numero di specie (forse più di 25.000), effettivamente conosciute. Il numero di specie di orchidee è circa quattro volte il numero delle specie di mammiferi e più del doppio delle specie di uccelli. Oltre il 10% delle piante che producono semi, appartengono alla famiglia delle Orchidaceae. Ogni anno sono scoperte circa 800 nuove specie di orchidee. Il genere più numeroso è quello dei Bulbophyllum (2000 specie), poi Epidendrum (1500 specie), Dendrobium (1400 specie) e Pleurothallis (1000 specie). In tutto il mondo, un tipo di pianta su venti è un’orchidea, e la loro diversità è davvero stupefacente. Basti pensare a quelle minuscole appariscenti; dall’orchidea  a un bulbo e cielo glosso familiari a Darwin perché crescevano vicino alla sua casa nel sud dell’Inghilterra, alla più spettacolare: il Cipripedio (Cypripedium calceolus) che ha lo stelo floreale di quasi un metro di lunghezza.

La famiglia delle Orchidacee è cosmopolita ed è presente quasi in ogni ambiente, dal deserto ai ghiacciai. La grande maggioranza delle specie vive nelle zone tropicali, soprattutto in Asia, Sud America e America Centrale, ma anche oltre il circolo polare artico, nel sud della Patagonia oppure a Macquarie Island, vicino all’Antartide.

In Italia abbiamo circa 85 specie spontanee di orchidee, distribuite nelle zone umide sia di montagna che in prossimità delle coste, molte delle quali estremamente rare e in via di estinzione e come tali protette dalla raccolta indiscriminata. Le specie, le più diverse tra loro, raggiungono il massimo della differenziazione ecologica con adattamenti ai più diversi ambienti e con produzioni floreali tra le più belle del regno vegetale.

L’introduzione in coltivazione delle specie tropicali (19° secolo) ha consentito agli orticoltori di produrre più di 100.000 ibridi e cultivar registrati… senza tener conto di tutte le ibridazioni non registrate.

E per chi fuma (e non solo), una piccola curiosità: la NASA ha testato queste piante confermando che le orchidee sono in grado di pulire o meglio dire purificare l’aria, eliminando da essa toluene, formaldeide e xilene. La formaldeide deriva dal fumo di sigaretta, ma anche dal gas dei fornelli, da tutti gli abiti della tintoria o anche dagli smalti. Mentre toluene e xilene derivano dalle vernici, schermi di pc, e fotocopiatrici. Dunque Madre Natura, ancora una volta viene incontro all’uomo per aiutarlo a respirare meglio, eliminando con le piante delle sostanze che vanno dal tossico al pericoloso.

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