IL NUMERO

80%

In base all’anatomia e alla fisiologia umana, ci sono due tipi di peni: lo shower e il grower. Il primo, letteralmente «quello che dà mostra di sé»,  è lungo anche quando è flaccido e non cresce poi tanto una volta in erezione; il secondo, «quello che cresce», è piccolo a riposo e cresce di più durante l’erezione. Da che cosa dipende? Dai geni, che rendono in un caso i tessuti più elastici. Ecco si stima che l’80% degli uomini abbiano un pene grower, e solo il 20% shower.

Secondo studi clinici, lo 0,6 % degli uomini poi, è colpito da quella condizione che viene definita clinicamente: micropene, e fa riferimento a un pene le cui dimensioni sono inferiori a 7,1 centimetri in erezione. Secondo i ricercatori potrebbe essere causata da una quantità inadeguata di testosterone, l’ormone maschile, nella fase avanzata dello sviluppo fetale.

Al di là delle facili ironie, la ricerca su lunghezza, forma ed erezione, ha lo scopo di fornire dati scientifici precisi per placare le insicurezze degli uomini in materia, che possono dare origine a problemi psicologici seri.

In base a un articolo pubblicato sul “British Journal of Urology International”, le dimensioni medie dell’organo genitale maschile sono di 9,16 cm “a riposo” e 13,12 cm in erezione.

Per chiarire una volta per tutte quali siano i numeri di cui si parla, David Veale, psichiatra del South London and Maudsley NHS Foundation Trust, ha passato in rassegna con i colleghi 17 studi scientifici condotti su un totale di 15.521 uomini da tutto il mondo, con misurazioni effettuate dai clinici secondo procedure standardizzate. Uno dei problemi in questo campo è che molti studi si basano su autovalutazioni – spesso troppo “generose” – delle proprie dimensioni.

Dal vasto campione emerge che la lunghezza media del pene maschile è – come accennato – di 9,16 cm di lunghezza, e 9,13 di circonferenza, quando l’organo è flaccido, e 13,12 cm di lunghezza, per 11,66 di circonferenza, in erezione. Le eccezioni alla media sono piuttosto rare: solo 5 uomini su 100 hanno genitali più lunghi di 16 cm, e solo 5 su 100 hanno un pene più corto di 10 cm. La lunghezza considerata va dall’osso pubico alla punta del glande, ed esclude pieghe cutanee o centimetri di grasso. Lo studio risponde anche ad alcuni dei più comuni stereotipi su misure, altezza e provenienza geografica. Non sono state trovate correlazioni significative tra misure del pene ed etnia anche perché – sottolinea Veale – la maggior parte degli uomini del campione è di origine caucasica.

Per quanto riguarda invece la durata media di un’erezione, esclusa in caso di priapismo, è stato calcolato che la durata media dell’erezione, durante la penetrazione, è di circa 20 minuti. Se comprendono anche le fasi preliminari del rapporto, si arriva a circa 40 minuti. Questi valori si riferiscono a un maschio tra i 30 e i 40 anni (i giovani sono spesso più “irruenti”), sano, senza problemi fisici né psicologici. Come in tutti i fenomeni fisiologici, l’erezione risente di variazioni individuali e legate al contesto. Per esempio, l’emozione di un primo incontro amoroso può cambiare molto la situazione.

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