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La miseria crescente in un film girato a East London

Un’immagine dal film di Paul Sing “Dispossession”

Dispossession-The Great Social Housing Swindle del regista Paul Sing, dal 2 ottobre nei cinema indipendenti del Regno Unito, è un film sulla crisi degli alloggi in Gran Bretagna, il cui titolo riecheggia quello del più famoso, The Great Rock n’Roll Swindle dei Sex Pistols, che nel 1979 portò la band inglese ai vertici delle classifiche.

Era un disco che picchiava duro in tempi duri, dato che la Lady di Ferro, Margareth Thatcher era stata appena eletta primo ministro. Oggi che a Downing Street c’è Theresa May, non si può dire che le cose vadano meglio, anzi. Il terribile incendio del giugno scorso in cui è stata distrutta la Grenfell Tower causando decine di vittime, ha posto l’accento sulla drammatica crisi abitativa che affligge la capitale britannica.

Il film, girato in presa diretta nei quartieri più’ poveri di East London e presentato all’ultima edizione dell’East End Film Festival, ha i toni duri e senza filtri del documentario di strada. Ci sono le voci degli abitanti degli alloggi popolari della Balfron Tower, sfrattati senza pietà dagli appartamenti in cui vivevano da una vita, vittime della “gentrificazione” più selvaggia. Un processo, quest’ultimo che si espande a macchia d’olio e che vede potentissime società immobiliari, acquisire immobili nelle zone tradizionalmente popolate dalla working class, per trasformarle in quartieri residenziali di pregio. Come sta accadendo appunto nell’East End, dove le comunità più povere sono oggi più che mai, spinte ai margini, alimentando il fenomeno dei rough sleepers, dei senzatetto costretti spesso a dormire a cielo aperto. Come testimoniano le immagini di The Hell is right here del fotografo Oliver Cargill, dal 6 ottobre in mostra al Monty Cafe’ di Brick Lane.

«Provengo anch’io da una famiglia di lavoratori – dice Cargill che è originario dello Yorkshire – ma solo da quando vivo qui, mi sono reso conto di quanto aspre siano le condizioni della working class (o di quello che ne rimane) nell’East End».

Secondo una stima pubblicata recentemente dal Guardian, solo in Inghilterra, sono più’ di 4mila le persone che dormono per strada, senza calcolare il resto del Regno Unito. Praticamente il doppio rispetto al 2010. Londra registra la percentuale più alta, con 960 rough sleepers, di cui 260, proprio nella zona di Westminster. Cifre destinate a salire anche se la percentuale di chi dorme per strada è ancora piuttosto bassa, considerando la totalità dei senza tetto che il City Council provvede a sistemare in alloggi provvisori, bed and breakfast e ostelli.

A fronte di chi dorme a cielo aperto ci sono gli ex appartenenti alla middle class, vistosamente ridotta dalla crisi economica, le giovani coppie, i single con figli. Sono tutti quelli che non possono permettersi gli affitti esorbitanti della capitale e vanno ad ingrossare le fila dei senzatetto del Regno unito che ufficialmente sarebbero 250 mila, calcolando anche chi dorme in casa di amici o di familiari, a fronte di 1 milione e 400 mila in lista d’attesa per un alloggio del comune. Intanto cresce l’esodo verso le periferie della Greater London o verso altri centri urbani, dove le case hanno prezzi più abbordabili. Nel 2016 le famiglie che avevano abbandonato la capitale erano 93 mila.

Ma c’è chi come Andy Winter, un insegnante di 38 anni che invece quattro anni fa, ha deciso di risolvere il problema comprando una barca, una casa galleggiante per cui ha pagato un mutuo di mille sterline al mese per dieci mesi. Da settembre, si è trasferito con la sua barca su un canale nella zona di Hayes, a ovest di Londra, proprio nei pressi della nuova scuola a cui è stato assegnato. Uno dei pochi fortunati che sono riusciti a non fuggire, grazie a qualche soldo in più in tasca.

Cinquantun’anni fa, Ken Loach, con Cathy Come Home, portava su grande schermo il dramma degli homeless. «Oggi il problema è peggiorato», dichiara senza tanti mezzi termini il regista, Palma d’oro a Cannes nel 2016 con I Daniel Blake, in cui ritorna a parlare della gelida Inghilterra dei nuovi poveri. Oggi Ken Loach dalla sua pagina Twitter invita a sostenere i senza tetto di North London e, a proposito delle politiche di austerità che stanno riducendo il welfare inglese allo stremo, parla di «consapevole crudeltà da parte del governo dei Tories, uno dei più duri e spietati che il paese abbia mai visto». Dargli torto è difficile.