LA PAROLA

Meteorologia

Edmondo Bernacca è stato una vera star della tv in bianco e nero. Con la sua cartina dell’Europa e la sua bacchetta, ogni sera, puntuale come Carosello, informava gli italiani sulle condizioni del tempo. Bernacca era un meteorologo, uno studioso di meteorologia. Questo usatissimo sostantivo si trova anche nella forma metereologia, anche se, data la sua origine dal greco metèora (fenomeno atmosferico) è corretto dire meteorologia.

Dopo le prime intuizioni dei greci, comunque, si è dovuto attendere fino alla seconda metà del XX secolo quando, con l’arrivo dei calcolatori elettronici, l’uomo ha avuto la possibilità di eseguire in un tempo ragionevole le tante operazioni di calcolo che caratterizzano l’elaborazione di un modello meteorologico.

La meteorologia è una scienza che studia i fenomeni fisici dell’atmosfera terrestre (troposfera), responsabili del tempo, inteso come condizione climatica. Lo studio dell’atmosfera è assai complesso, perché analizza i parametri fondamentali, le leggi fisiche, i processi che li legano e che determinano la temperatura dell’aria, l’umidità, la pressione, la radiazione solare, il vento.

È, tuttavia, uno studio sperimentale, che usa osservazioni e misurazioni effettuate dalle stazioni meteorologiche, dalle sonde, dai razzi, dai palloni e dai satelliti meteorologici, dotati di sofisticatissimi strumenti, studiandole attraverso i modelli matematici teorici e le leggi della fisica.

Lo studio dei dati, incrociato con la teoria della fisica atmosferica dà come risultato finale una previsione a breve scadenza dei vari fenomeni atmosferici (nubi, perturbazioni, vento, precipitazioni tramite i cosiddetti modelli meteorologici) su un dato territorio (previsione del tempo).

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