LA PAROLA

Pausa

Pausa deriva dal greco pausis (cessazione) e dal verbo pauo che significa mi fermo, rallento. Nella lingua italiana indica in modo generico un’interruzione, la sospensione temporanea di un’attività o di un fenomeno. Il termine viene, quindi, usato in molteplici situazioni: è una pausa quella al lavoro, per riposarsi, per consumare il pasto. È pausa anche l’intervallo fra una scena e l’altro di una rappresentazione teatrale.

Chi non si è mai preso la classica pausa di riflessione per raccogliere le idee, in campo amoroso, nei rapporti interpersonali, nel lavoro. Ma è una pausa anche l’intervallo tra una parola e l’altra, parlando, leggendo o recitando per dare maggiore peso ed enfasi al contenuto, per fermare l’attenzione su un argomento, tanto che il punto a fine di una frase si chiama proprio punto di pausa.

Nella musicale, la pausa serve per far funzionare il ritmo o prolungare l’esecuzione di una nota, per separare due tempi diversi. Ma ci sono anche pause a piacere, per aumentare il valore di una nota. Pause interpretative, senza rigore e precisione, la cui durata può essere prolungata indefinitamente.

E ultime ma non per importanza ci sono le pause a cui ispirarsi per interpretare la nostra esistenza, momenti da prendere per noi stessi, per ritrovare il piacere delle cose semplici nello stress quotidiano, per staccare la spina e riconciliarsi con se stessi, momenti essenziali per riconnettersi con il vero senso della vita.

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