Secondo l’ultima ricerca dell’Istat sulle molestie e i ricatti sessuali alle donne sul lavoro, relativa al biennio 2015 – 2016, sono circa 1.200.000 le lavoratrici che almeno una volta hanno subito questo genere di violenza. A questo proposito, la Commissione Pari opportunità della Federazione nazionale della Stampa italiana (FNSI) ha promosso un’indagine per verificare la situazione nelle redazioni e nell’attività giornalistica in genere, in collaborazione con CASAGIT, INPGI e USIGRAI, con il patrocinio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e l’Ordine nazionale dei giornalisti.
«Le molestie sessuali – scrive la Commissione – riguardano anche le giornaliste? Le redazioni sono luoghi di lavoro sicuri? C’è bisogno di un cambiamento? #metoo: ci riguarda? Per dare una risposta a queste domande la Federazione nazionale della Stampa italiana, tramite la sua Commissione Pari opportunità, ha deciso di avviare la prima Indagine sulle molestie sessuali nel mondo dei media che parte oggi (18 gennaio 2019, ndr) con un questionario anonimo, nel rigoroso rispetto della privacy, che sarà sottoposto a un campione casuale di giornaliste.
Si tratta di una prima ricognizione su giornaliste dei quotidiani, delle agenzie, delle radio e delle televisioni, che verrà allargata successivamente anche a periodici, online e alle giornaliste non contrattualizzate. L’indagine sarà condotta con la collaborazione della statistica sociale Linda Laura Sabbadini.
Il 4 febbraio di un anno fa la Lettera aperta delle giornaliste italiane contro le molestie, promossa da due colleghe, ha raccolto, in poco più di un mese, seicento adesioni. Una forte presa di posizione, collettiva, fatta propria dalla FNSI, per denunciare una realtà di violenza alle donne e limitazione della loro libertà inaccettabile: le molestie e i ricatti sessuali nei luoghi di lavoro. Realtà da anni contrastata dai sindacati italiani nella totale disattenzione dei mezzi di informazione. Eppure l’ultima indagine Istat (2015-2016) dice che 1.200.000 donne tra i 14 e i 65 anni hanno subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro».
Ricordiamo alla Commissione promotrice di questa lodevole iniziativa che ci sono anche le giornaliste che lavorano negli uffici stampa.