LA DATA

1 settembre 1485

Il primo giorno di settembre del 1485 Domenico Ghirlandaio, pittore già assai celebre presso la danarosa classe mercantile fiorentina,  e il meno famoso fratello Davide firmarono il contratto per la decorazione ad affresco della Cappella Tornabuoni, la cappella maggiore della basilica di Santa Maria Novella a Firenze.

Il contratto, che prevedeva l’esecuzione di scene della vita di Maria e di san Giovanni Battista (patrono di Giovanni Tornabuoni e della città di Firenze stessa, per cui benvisto da tutti i cittadini), era dettagliatissimo: le scene erano descritte una per una, compresa la decorazione degli sfondi e delle partiture architettoniche, con l’ampio utilizzo di colori costosi come gli azzurri e le dorature. Nelle scene dovevano comparire figure, città, monti, specchi d’acqua, rocce, animali, ecc. Ogni bozzetto doveva essere sottoposto preventivamente al giudizio di Giovanni, che vi poteva apporre aggiunte vincolanti per l’autore.

Il compenso previsto era di 1.100 fiorini, anche se Vasari riporta la cifra di 1.200 con la clausola di 200 extra in caso di piena soddisfazione del committente, che Ghirlandaio, sempre secondo lo storico aretino, avrebbe poi rifiutato.

La cappella maggiore di Santa Maria Novella era stata affrescata in precedenza, alla metà del Trecento, dall’Orcagna con scene dell’Antico Testamento ma già un secolo dopo gli affreschi erano fortemente deteriorati perché la famiglia di banchieri Ricci, che deteneva i diritti di decorazione della cappella maggiore e del coro, aveva vissuto nel 1348 un importante dissesto finanziario che le aveva impedito di provvedere alla loro manutenzione e restauro.

Il diritto di patronato venne allora ceduto alla famiglia Sassetti, che però intendeva rendere omaggio negli affreschi al proprio santo protettore, Francesco d’Assisi, mentre la chiesa era dei frati domenicani, Ne nacque così una diatriba legale tra francescani e domenicani e Francesco Sassetti ripiegò sulla chiesa di Santa Trinita, dove il Ghirlandaio dipinse quello che è considerato il suo capolavoro: la Cappella Sassetti, appunto.

Ma, mentre era ancora intento a quest’opera in Santa Trinita, venne richiamato da Giuseppe Tornabuoni per affrescare la cappella maggiore di Santa Maria Novella, di cui aveva avuto il patronato dai Ricci dopo che i Sassetti l’avevano perso, con scene della vita di Maria e di San Giovanni Battista. Il Ghirlandaio portò a termine il mastodontico lavoro nei soli cinque anni previsti dal contratto firmato.

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