LA DATA

13 aprile 1963

 

il Mondiale contro Karpov nel 1985

LINA SENSERINI

 

Il 13 aprile del 1963, a Baku, capitale dell’Azerbaigian, nasceva Garri Kimovič Kasparov, il più grande scacchista di tutti i tempi, campione del mondo ininterrottamente dal 1985 al 2000, prima per i colori dell’URSS e, dopo la dissoluzione dell’Unione, per quelli della Russia.

Il lupo di Baku, come era stato soprannominato per il timore reverenziale che incuteva agli avversari, divenne il campione del mondo di scacchi più giovane di sempre, nel 1985, battendo il rivale storico Anatoly Karpov. L’anno prima i due si erano già fronteggiati in un estenuante campionato iniziato il 10 settembre e interrotto dai giudici federali sei mesi dopo, senza nessun vincitore, per l’eccessiva lunghezza della sfida che stava creando innumerevoli problemi alla salute dei giocatori e stava letteralmente paralizzando tutte le attività dello scacchismo mondiale. La Federazione internazionale degli scacchi (FIDE) consentì a Karpov di mantenere il titolo e indisse una nuova sfida, che iniziò a Mosca il 3 settembre 1985.

Questa volta fu Kasparov, che nel frattempo si era guadagnato che il soprannome di mostro dai cento occhi, per via della sua abilità nel non perdere di vista nemmeno un millimetro della scacchiera per ore e ore, a portare a casa il titolo e a mantenerlo per i successivi 15 anni.

Kasparov era geniale, ribelle e volitivo, aveva cominciato da bambino a cimentarsi con la scacchiera e sapeva innovare il gioco con intelligenza e carisma. Era amato e odiato dagli avversari, ma anche dai giudici federali per il suo modo aggressivo di condurre le partite, in cui la voglia di vincere sbaragliando le difese dei concorrenti, si mescolava con il carattere teatrale ed istrionico: giocava prendendosi la scena. E forse anche per queste sue caratteristiche del tutto opposte al flemmatico e schivo Karpov, il giovane Garri accese i riflettori del mondo sul gioco degli scacchi, attirando anche sponsor importanti che fino a quel momento si erano disinteressati di un gioco ritenuto di nicchia.

Insofferente di alcune delle regole della Federazione, poco incline ai compromessi, convinto che i giocatori dovessero far sentire la propria voce, fondò anche un’organizzazione che voleva essere una specie di sindacato degli scacchisti. La GMA, che cominciò anche ad organizzare tornei, in un primo momento sotto l’egida della FIDE, ma successivamente in contrasto, soprattutto con il presidente Florencio Campomanes, lo stesso che aveva interrotto il campionato dell’84 lasciando il titolo a Karpov. Da qui l’uscita di Kasparov dalla FIDE e la fondazione della Professional Chess Association (PCA) da parte del campione azero.

Ma Kasparov fu innovativo anche in altri modi: fu il primo ad allenarsi con l’aiuto della tecnologia e ad accettare la sfida con una macchina, il computer Deep Blue, che lo sconfisse alla sesta sfida l’11 maggio 1997. Tre anni dopo, il lupo di Baku, venne battuto da Vladimir Kramnik.

Era il momento di ritirarsi – lo fece formalmente nel 2005 – ma non di uscire di scena e Kasparov decise di fare ingresso in politica, fondando l’organizzazione anticomunista “L’altra Russia”.

Arrestato per aver difeso le Pussy Riot

Arrestato diverse volte per il suo attivismo politico (l’ultima nel 2012 quando rilasciò alcune interviste in favore delle Pussy Riot, fermate per aver manifestato contro Putin all’interno di una chiesa), nel 2013 si candidò e perse contro Vladimir Putin, che aveva definito apertamente un dittatore.

Nel 2017, dodici anni dopo il suo ritiro, Kasparov è tornato davanti alla scacchiera al torneo “Rapid and Blitz” di Saint Luis, dove ha dimostrato di «sapere ancora come si muovono i pezzi», come disse scherzosamente prima della gara.

Tags