LA DATA

14 aprile 1912

LINA SENSERINI 

È forse il simbolo più tragico della presunzione umana, dell’arroganza che spesso rende gli uomini convinti di essere invincibili e immortali. Il Titanic, il transatlantico più grande che mai fosse stato costruito fino ad allora e che andò a scontrarsi dritto contro un iceberg alle 23.40 del 14 aprile 1912, al largo dell’isola di Terranova, per inabissarsi nemmeno tre ore dopo, trascinando con sé 1.517 vite, i sogni, le speranze e le aspettative di un’intera epoca.

Eppure era stato soprannominato l’inaffondabile, perché costruito con caratteristiche tali da resistere a tutte le possibilità di incidente marino capitate fino a quel momento, come aveva dichiarato lo stesso capitano, il comandante Edward John Smith, al suo ultimo viaggio dopo oltre 40 anni di carriera. Nessuno avrebbe potuto mai immaginare che il rischio fosse rappresentato da quella che era ritenuta una condizione probabile e frequente a determinate latitudini, ovvero gli iceberg che si staccavano dalla banchisa polare e scendevano verso sud.

Il Titanic era stato costruito nei cantieri di Belfast per la compagnia White Star Line. C’erano voluti tre anni di lavoro (la realizzazione era iniziata il 31 marzo 1909), 3 mila operai, 1 milione e mezzo di sterline, l’equivalente di 95 milioni di dollari per realizzarlo. Lungo 269 metri, pesava 46.328 tonnellate, era dotato di 26 caldaie che potevano spingere la sua velocità fino a 24 nodi. I membri dell’equipaggio erano circa 800 e poteva portare fino a 2 mila 200 persone, la maggioranza delle quali in posti di terza classe. Del resto, il biglietto di prima classe per il primo e unico viaggio del Titanic costava oltre 3 mila dollari (70 mila euro odierni), mentre quello di terza, 32.

Per i successivi cento anni dopo il naufragio – ma si continua a farlo ancora oggi – sono state avanzate tesi, teorie, ipotesi e supposizioni sulle cause del disastro, sulle responsabilità e sulle leggerezze, come quella di non avere binocoli a bordo, o di aver ignorato le segnalazioni di iceberg da parte di altre navi nella rotta del Titanic.

l’unica foto dell’iceberg che affondò il Titanic

O ancora, dei motivi per cui nella plancia di comando non erano arrivati i dispacci di pericolo, o perché il comandante decise di non ridurre la velocità, pur essendo in anticipo sui tempi di arrivo e date le condizioni di scarsissima visibilità con le quali si presentava l’Oceano Atlantico quella notte. Nuove teorie sono emerse con la la localizzazione del relitto nel 1985, a 4 mila metri di profondità, grazie agli studi approfonditi che sono stati possibili con le più moderne tecnologie scientifiche, attraverso spedizioni sottomarine (una delle ultime nel 2012), ma quello che non cambia è la portata del disastro e i significati che via via ha assunto.

Il Titanic era salpato da Southampton il 10 aprile diretto e New York e quello era il viaggio inaugurale. Nemmeno quattro giorni è durata la sua storia. Affondando, oltre ad aver segnato tragicamente il Novecento, è diventato il simbolo della fine di un’epoca di sfarzo e di progresso, scientifico e tecnologico, di quella Belle époque che si concluse definitivamente pochi anni dopo, con lo scoppiò della Prima Guerra Mondiale.

Ma il Titanic era anche il simbolo drammatico delle differenze sociali: i poveri, in terza classe, più numerosi e stipati in basso, gli ultimi ad essere soccorsi e tra i quali si conta il numero maggiore di morti. Il ceto medio, in seconda classe, un livello sopra la terza. E Infine, i miliardari che viaggiavano in prima, nel lusso più sfacciato, quelli che avevano potuto pagare i tremila dollari di biglietto, salpati con il Titanic convinti di essere lì a fare la storia. Era la società del Novecento, dell’Europa industriale, rappresentata in scala sul transatlantico più tristemente famoso di tutti i tempi. Cantato mirabilmente da Francesco De Gregori, nell’omonimo concept album, del 1982.

Il disastro del Titanic, che è rimasto il più grave della storia della navigazione fino al naufragio della Costa Concordia il 13 gennaio di 100 anni esatti dopo, ha ispirato film, libri, musica. Nel 2012, in occasione del centenario, ciò che resta del transatlantico è stato inserito nella Convenzione dell’Unesco per la protezione del patrimonio culturale subacqueo, che si applica solo ai relitti sommersi da almeno un secolo.