LA DATA

16 febbraio 1222

«Né la pura terra né l’inferno esistono al di fuori di noi; entrambi si trovano soltanto nel nostro cuore. Chi è risvegliato a questo è chiamato Budda, chi è illuso è chiamato persona comune. Il Sutra del Loto ci risveglia a questa verità e chi abbraccia il Sutra del Loto comprenderà che l’inferno stesso è la Terra della Luce Tranquilla».
(Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, pag. 403)

Il monaco giapponese Nichiren Daishonin nasce in un piccolo villaggio costiero della prefettura di Awa, in Giappone, il 16 febbraio 1222. Entra in monastero a dodici anni, e a sedici decide di diventare monaco a tutti gli effetti. Nichiren vuole diventare «la persona più saggia del Giappone», e studia per molti anni gli insegnamenti buddisti e l’interpretazione delle varie scuole, arrivando alla conclusione che il Sutra del Loto sia l’insegnamento fondamentale del Budda Shakyamuni  e che contenga la chiave per trasformare la sofferenza degli esseri umani. In particolare il suo titolo, Nam Myoho Renge Kyo, ne è il cuore, contiene tutti i ventotto capitoli del Sutra ed è «l’unica frase essenziale». Ma perché è così importante, questo Sutra del Loto? Perché afferma che tutte le persone, comprese le donne, possiedono la natura di Budda, e sono quindi degne del massimo rispetto: ce l’hanno proprio tutti, così come sono, senza bisogno di mediazioni, pratiche ascetiche, rinunce, fioretti o passeggiate in ginocchio sui ceci. I desideri terreni, fonte di sofferenze per tutti, non vanno estirpati ma utilizzati come espedienti per la propria crescita e illuminazione. Un insegnamento liberatorio e rivoluzionario, che Nichiren sistematizza anche sulla scorta delle interpretazioni dei filosofi T’ient-t’ai (538-597) e Dengyo (767-822).

Le varie scuole buddiste del suo tempo hanno dimenticato la missione del Budda e sono responsabili di un declino dell’insegnamento, hanno un legame troppo forte con il potere, sono sempre più distanti dalle problematiche degli esseri umani: Nichiren non smette mai di scriverlo, ammonisce anche duramente i suoi avversari, chiede pubblici dibattiti e di essere ascoltato dai potenti.

Non tardano i guai, come spesso succede a chi si lancia un po’ oltre, e lui non s’era certo risparmiato. Per questa sua insistenza, peraltro sempre molto ben argomentata, Nichiren è stato spesso considerato un prete arrogante; anche wikipedia ce lo descrive come un personaggio controverso, anche se non si capisce per quale motivo. Di certo non piaceva ai potenti che stalkerava con le sue missive e che provarono a farlo decapitare sulla spiaggia di Tatsunokuchi senza riuscirci, dopo averlo già esiliato nell’isola di Izu; spesso vittima di imboscate e di nuovo esiliato per tre durissimi anni nell’isola di Sado, dove doveva fare un gran freddo, Nichiren non smette mai di incoraggiare i suoi discepoli e non si perde d’animo, anzi: la potenza degli attacchi che riceve gli fanno capire di essere proprio sulla strada giusta, e non può che esserne contento.

Del resto, in una lettera Nichiren scrive che quando un essere umano sta per conseguire l’illuminazione, invariabilmente i tre ostacoli e i quattro demoni appariranno: lo stolto indietreggerà, mentre il saggio non potrà che rallegrarsi.

Sugli insegnamenti di Nichiren Daishonin si fonda il movimento laico Soka Gakkai.

 

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