LA DATA

17 ottobre 1933

Un personaggio che ha mutato, con i suoi studi, in maniera radicale il paradigma per interpretare il mondo della fisica e, per questo, uno dei più celebri fisici della storia della scienza. Ma non solo: è stato attivo in diversi campi del sapere, dalla filosofia alla politica. Un uomo di cultura, da annoverare tra i più importanti pensatori del XX secolo.

Questo e molto altro era Albert Einstein, nato a Ulma, in Germania, nel 1879 e morto a Princeton, negli Stati Uniti d’America, nel 1955. Einstein era di religione ebrea, fatto che, negli anni del nazismo, ha condizionato pesantemente la sua vita: e così, il 17 ottobre 1933, con l’intensificarsi delle persecuzioni da parte delle SS naziste, decise di trasferirsi negli Stati Uniti. Pochi mesi prima, infatti, era stata promulgata la “Legge della Restaurazione del Servizio Civile”, a causa della quale tutti i professori universitari di origine ebraica furono licenziati.

Non era più possibile per Einstein continuare la sua attività scientifica in un Paese così ostile alle persone della sua religione; i suoi contatti con il mondo accademico degli Stati Unti erano frequenti e, così, decidere di trasferirsi Oltreoceano fu la scelta più naturale.

Albert Einstein era, al tempo, già una personalità estremamente rilevante: aveva vinto il Premio Nobel nel 1921 e aveva elaborato la celeberrima Teoria della relatività, ma il fanatismo nazista non conosceva confini. Albert Einstein morirà negli Stati Uniti, da cittadino statunitense, senza aver mai fatto ritorno in Europa.