LA DATA

19 aprile 1978

A Madrid si tiene per la prima volta dopo 46 anni il congresso del Partito Comunista Spagnolo (Partido Comunista Español). Fondato un anno prima di quello italiano, nel 1920, per tutto il periodo della dittatura franchista – dal 1939 al 1975, 36 anni di dittatura – fu, come del resto tutti gli altri partiti, messo al bando.

partito-communista-spagnololI suoi dirigenti e militanti furono tra i principali protagonisti del sanguinoso tentativo durato 3 anni, dal 1936 al 1939, di resistere al colpo di Stato ordito dai “Quattro generali” (Francisco Franco, Emilio Mola, Gonzalo Queipo de Llano e José Sanjurjo) che va sotto il nome di Guerra civile spagnola. Al termine di essa vennero giustiziati, fucilandoli o mettendoli alla Garrota, più di 150.000 repubblicani e si calcola che più di 1 milione vennero imprigionati, messi ai lavori forzati, internati nei campi di concentramento. Diverse migliaia emigrarono in Francia e in America Latina.

Inizialmente diviso in un partito sorto appunto nel 1920 per iniziativa di un gruppo di fuoriusciti della Federazione della Gioventù Socialista (Federación de Juventudes Socialistas), il Partito Comunista Spagnolo (Partido Comunista Español), e in un altro, il Partito Comunista Operaio Spagnolo (Partido Comunista Obrero Español, PCOE), fondato l’anno successivo dalla corrente “tercerista” (terzista) del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Partido Socialista Obrero Español, PSOE), si fuse su pressione della direzione della Terza Internazionale dando vita al Partito Comunista di Spagna, tenendo il suo primo congresso a Siviglia nel marzo del 1922.

Nel 1942 segretaria del partito clandestino divenne una donna, Dolores Ibárruri, detta la Pasionaria, molto vicina alle posizioni di Mosca, che nel 1960 è stata sostituita da Santiago Carrillo.

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