LA DATA

2 febbraio 1887

Il 2 febbraio 1887, a Punxsutawney, in Pennsylvania, venne celebrato per la prima volta il giorno della marmotta (Groundhog Day). La “festa” è diffusa in tutti gli Stati Uniti e in Canada e si basa sull’osservazione del comportamento della Marmota monax, la specie americana di questo roditore, al suo risveglio dal letargo: se, quando emerge dalla tana, non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l’inverno finirà presto; se, invece, la marmotta vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana e l’inverno continuerà per altre sei settimane.

Questa tradizione popolare, potrebbe essere assimilata ai nostri giorni della merla, il 29, 30 e 31 gennaio (o il 30, 31 gennaio e 1° febbraio a seconda delle diverse credenze popolari), che la tradizione indica come i più freddi dell’anno. Anche in questo caso il nome deriva da un animale, la femmina di merlo, intorno alla quale sono fiorite varie leggende che hanno dato origine al nome giorni della merla. Tuttavia non si osserva il comportamento dell’animale o le condizioni atmosferiche per indovinare quando finirà l’inverno. Questa prerogativa spetta al giorno della Candelora, che corrisponde all’americano Groundhog Day essendo celebrata il 2 febbraio, quando, secondo il calendario liturgico della chiesa cattolica, si benedicono le candele per festeggiare la presentazione di Gesù al tempio.

Come tutte le feste religiose, anche la Candelora ha le sue origini pagane e le sue diverse declinazioni: c’è chi ipotizza che sia stata introdotta al posto di una festa preesistente, le calende di febbraio dedicate alla Dea Februa; mentre nella tradizione celtica, il 2 febbraio, è la festa di Imbolc, che segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera, ovvero tra il momento di massimo buio e freddo e quello di risveglio della luce. Pagana o cristiana la Candelora è il momento in cui si prevede quanto ancora manca alla primavera. Esistono tanti proverbi in proposito, diversi e con significato opposto a seconda delle zone dell’Italia. Così, se a Padova si dice «se c’è sole a Candelora del inverno semo fòra, se piove e tira vento del inverno semo dentro», in Toscana è l’esatto opposto «se piove o se gragnola dell’inverno siamo fora, se sole o solicello siamo sempre a mezz’inverno».

Il problema su chi abbia ragione, oggi, non si pone. Neanche per la previdente marmotta, dati i cambiamenti climatici che hanno sconvolto i secolari equilibri del pianeta.

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