LA DATA

21 aprile 1994

wolszczan-kosmiciL’astronomo polacco Aleksander Wolszczan annuncia la scoperta di due pianeti extrasolari e conferma la presenza di pianeti delle pulsar.

Un pianeta extrasolare o esopianeta è un pianeta non appartenente al sistema solare, orbitante cioè attorno a una stella diversa dal Sole. Al 28 marzo 2017 se ne conoscono 3.606 in 2.701 sistemi planetari diversi (di cui 610 multipli); inoltre 2.410 è il numero di pianeti candidati ad essere riconosciuti come tali e altri 210 sono in attesa di conferma. Esistono due liste contenenti l’elenco completo degli uni e degli altri. Il traguardo simbolico del 1000º pianeta conosciuto è stato raggiunto il 22 ottobre 2013, con l’annuncio di 11 pianeti gioviani caldi da parte del progetto SuperWASP. Il 2000º pianeta confermato è Kepler-406 b: è stato scoperto nel 2014 e confermato il 25 novembre 2015 nell’ambito della missione Kepler con il metodo del transito.

pianetiLa scoperta degli esopianeti è resa possibile da metodi di osservazione indiretta piuttosto che da osservazioni al telescopio. A causa dei limiti delle tecniche di osservazione attuali, la maggior parte dei pianeti individuati sono giganti gassosi come Giove e, solo in misura minore, pianeti rocciosi massivi del tipo Super Terra.

Gli esopianeti conosciuti appartengono a sistemi planetari che orbitano attorno a una stella. Esistono tuttavia numerose osservazioni non confermate di oggetti di massa planetaria non legati a vincoli gravitazionali con alcuna stella (i cosiddetti pianeti interstellari): tali corpi celesti non sono definibili come “pianeti” secondo l’attuale definizione dell’Unione Astronomica Internazionale.Sono in costruzione attualmente diversi telescopi progettati appositamente per l’individuazione di pianeti extrasolari, tra cui l’Automated Planet Finder ed il telescopio spaziale TESS.

Pienamente confermata solo nel 1995, l’esistenza di pianeti extrasolari fu per lungo tempo ritenuta più che plausibile tanto che speculazioni scientifiche di questo tipo risalgono almeno all’inizio del XVIII secolo: la prima ipotesi dell’esistenza di questi corpi celesti fu formulata, infatti, da Isaac Newton nel 1713.

I pianeti, in confronto alle stelle, emettono molta meno luce nel cosmo. Per questo motivo, l’individuazione diretta di pianeti extrasolari risulta estremamente difficile: in condizioni normali di visibilità, i pianeti hanno solitamente una luminosità pari a circa un milione di volte meno di quella di una stella. In aggiunta a questa intrinseca difficoltà di rilevazione, la maggiore luminosità delle stelle, attorno alle quali orbitano i pianeti, causa un bagliore che tende a coprire la luce debolmente riflessa dai corpi celesti del rispettivo sistema.

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