LA DATA

21 gennaio 1950

Il 21 gennaio del 1950 muore a Londra George Orwell, giornalista, saggista e scrittore britannico, autore de La fattoria degli animali e del celeberrimo 1984, dagli scenari raggelanti di un’umanità precipitata nell’incubo del totalitarismo mondiale, distopia che riflette la lezione del suo maestro Aldous Huxley e la volontà dell’autore, le cui opere rispecchiano il suo impegno politico e la sua avversione contro ogni tipo di dittatura.

«Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io».

Così scrive lo stesso Orwell, nel 1946, mettendo in evidenza l’anno della guerra civile spagnola, alla quale prese parte, come combattente antifranchista.

In riferimento a 1984 e alle sue fosche atmosfere nacque l’aggettivo «orwelliano», diffusamente usato per descrivere meccanismi di controllo sociale e alla violenza dei condizionamenti imposti dal superpotere totalitario.

A George Orwell, ai suoi libri capaci di sollevare il velo di Maya dalle istituzioni sociali e governative, dobbiamo la profetica visione di un potere senza volto, di una gigantesca rete di spie e controllori dei cittadini, dei meccanismi brutali o sofisticati quali siano, dell’uso distorto dei media, tutti elementi che, di fatto, plasmano la vita dell’uomo contemporaneo. Alla frase «Siamo tutti intercettati», probabilmente, oggi lo scrittore reagirebbe con un cenno di assenso ed un orwelliano sorriso.

Tags