IL NUMERO

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È la percentuale di persone fra i 15 e i 64 anni che hanno fatto uso di droghe leggere o pesanti in Italia, nel 2017. Lo rivela il bollettino annuale EMCDDA dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, e si tratta di una percentuale grazie alla quale l’Italia si posiziona al terzo posto fra i paesi europei con il più alto consumo di droghe, ex aequo con l’Olanda: terzi su 28 concorrenti è decisamente un buon piazzamento. In Europa però c’è chi si stordisce ancora di più, ovvero il primo e il secondo paese classificato: in testa ci sono la repubblica Ceca e la Francia, e quest’ultima nell’ambito dello stordimento riserva delle belle sorprese (lo scopriremo in un prossimo numero).

Il rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe è una pubblicazione annuale, per il 2018 verrà pubblicata on line il 7 di giugno direttamente su web, e magari riserverà qualche altra sorpresa nella classifica. I grafici sull’utilizzo e la diffusione riguardano però solo la fascia d’età 15 – 34 anni, e dimostrano una fortissima prevalenza dell’uso di cannabis, a fronte di un uso piuttosto contenuto di cocaina, almeno fino ai 25 anni. Seguono una tipica droga giovanile, l’MDMA, e le storiche anfetamine, mentre l’eroina non è rappresentata nel grafico che riporta le percentuali di consumo, ma solo in quello che riguarda il trattamento di chi ne fa uso; di overdose si muore, infatti molto meno che nel nord Europa. Risale a marzo di quest’anno la messa on line di un sistema informatico con interfaccia web che fornisce una rappresentazione geografica della mortalità acuta per droghe in Italia, aggiornata in tempo reale: si chiama GeOverdose e potrebbe diventare uno strumento della massima utilità.

 

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