LA DATA

23 maggio 1956

«Alto e bello, disegna velocissimo, grazie ai raggi laser che spara dagli occhi. Non è mai stato eletto Presidente della Repubblica. Peccato».

Il 23 maggio 1956 nasce Andrea Pazienza, uno degli artisti più noti e celebrati degli ultimi quarant’anni. Racconta in un’intervista di aver cominciato a disegnare piccolissimo; non ha smesso mai di narrare le avventure della sua generazione, trasportando se stesso e il suo mondo nei suoi personaggi di carta. Si trasferisce a tredici anni a Pescara, studia al liceo artistico e disegna continuamente: nascono i primi fumetti, conosce molti artisti e intellettuali in una galleria d’arte di cui è socio, espone le sue opere.

Dal 1974 vive a Bologna, come studente del DAMS, è un fuorisede, assieme a tanti altri studenti di tutta Italia. Sono gli anni del movimento studentesco, Bologna è città universitaria per eccellenza e la contestazione è molto forte; nascono qui le prime radio libere, gli scontri con i fascisti e nelle manifestazioni sono all’ordine del giorno, è una vita di piazza e di gruppo, festosa e determinata, sperimentatrice. Sono anche gli anni in cui molti aderiscono alla cosiddetta lotta armata, e segue a ruota un fiume di eroina in tutte le città calde della scena italiana, che annienta una generazione di ribelli, e travolge anche il genio di Pazienza, il quale la racconta per filo e per segno, senza omissioni. Scrive Pazienza: «Mentre lavoravo a queste tavole, nel mese dii febbraio 1977, ero convinto di disegnare uno sprazzo, sbagliando clamorosamente perché era invece un inizio. Ne avessi avuto un sentore, avrei aspettato e disegnato questo bel marzo».

Nel 1977 pubblica Le straordinarie avventure di Pentothal, che ottiene subito fama e consensi ed è un fumetto innovativo anche dal punto di vista linguistico per la koinè delle cadenze italiane e parole dialettali che contiene. Da allora, la sua produzione sarà incessante in tutti i campi espressivi: disegna pubblicità, poster cimenatografici, calendari, copertine di dischi e nascono tutti i suoi personaggi, Pentothal, Zanardi, Pompeo, Pert.

Ha scritto Claude Lelouch che «l’unico modo di essere universali è essere del tutto personali», e questa defininizione per Andrea Pazienza è proprio perfetta.

 

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