Al tempo delle guerre di religione che dilaniano la Francia nella seconda metà del XVI secolo, il 24 agosto 1572 si consuma un violento e sanguinoso massacro, passato alla storia come “Notte di San Bartolomeo” (dall’onomastico dell’apostolo martire).
Anche se ancor oggi gli storici propongono ricostruzioni del fatto che richiedono ulteriori studi, una delle teorie più accreditate vuole che Carlo IX, un re debole e facilmente manipolabile, sia stato spinto dalla madre, la machiavellica Caterina de’ Medici, a porre fine una volta per tutte alla piaga protestante.
E così, nella notte tra il 23 e il 24 agosto, a Parigi e in provincia, la popolazione di religione cattolica apre una spietata caccia agli Ugonotti, ossia ai fedeli calvinisti. Centinaia di persone vengono trucidate nelle loro abitazioni o mentre fuggono per strada, e i loro corpi vengono tragicamente esposti per le vie o gettati nelle acque della Senna. Trovarono così la morte, in un delirio di sangue che trasformò Parigi in un carnaio, diverse migliaia di persone, comprese donne e bambini.