LA DATA

24 aprile 1792

Con la Rivoluzione francese nasce il concetto di “Nazione”, non composta da sudditi ma da cittadini e simbolicamente rappresentata da una bandiera e da una musica, non più emblemi di una monarchia di un re o di un principe, ma dell’insieme di tutto il popolo.

La “Marsigliese” incarna il primo vero inno nazionale moderno che assumerà una veste internazionale collegata a tutti i moti rivoluzionari in Europa e a tutti i movimenti tesi ad abbattere l’assolutismo monarchico e ad affermare valori democratici.

Il testo e la musica furono scritti il 24 aprile 1792 dall’ufficiale dell’esercito francese Claude Joseph Rouget de Lisle. Inizialmente il nome non fu Marsigliese ma “Chant de guerre pour l’armée du Rhin”, divenne nota come Marsigliese perché cantata dalle truppe di volontari provenienti da Marsiglia durante il viaggio verso Parigi, dov’erano diretti per assaltare il Palazzo delle Tuileries e porre fine alla monarchia.

La Marsigliese divenne ufficialmente l’inno nazionale francese il 14 luglio 1795. L’inno fu messo al bando da Luigi XVIII nel 1815 durante la restaurazione e di nuovo da Napoleone III nel 1830; quest’ultimo affermava che il carattere rivoluzionario dell’inno, era pericoloso per la nazione francese. Ricordiamo infatti che in quegli anni in tutta Europa c’erano dei fermenti contro i regni e gli imperi che avevano in mano il potere.

La Marsigliese divenne definitivamente l’inno nazionale francese nel 1879. Grazie alla sua forte carica simbolica, questo inno viene tradotto in varie lingue e la sua musica utilizzata per parafrasi e nuovi testi in differenti nazioni e, nella stessa Francia, in diversi contesti politici.

Proprio in Francia, per esempio, la melodia della Marsigliese avrà un nuovo testo nella rivoluzione parigina del 1848 e questo nuovo canto sarà intonato anche da Lamartine. E ancora nei giorni della Comune, la musica della Marsigliese avrà un altro testo con parole di Madame Jules Faure. Anche in Italia la Marsigliese ha avuto nuovi testi in italiano.

Dopo le traduzioni e parafrasi del periodo giacobino, a Firenze durante i moti bakuniniani, sempre nel clima della prima Internazionale, il giornale fiorentino “L’Anarchia” (n. 10, 18 novembre 1877) pubblica un testo dell’avvocato napoletano Stanislao Alberici-Giannini che propone nuove parole sulla musica evocatrice della Marsigliese. Citazioni della Marsigliese sono presenti anche in varie composizioni cameristiche e sinfoniche di Schumann, Wagner, Liszt, Ciajkovskij, Mendelssohn e Debussy. Non potevamo chiudere questo articolo senza proporre l’emozionante interpretazione di Edith Piaf.