Henri Désiré Landru, meglio noto come Barbablù, fra il 1915 ed il 1919 attirò e uccise nella sua abitazione dieci donne, ed un ragazzino che aveva accompagnato una delle sue vittime. Messa così sembra la storia del classico serial-killer fuori di testa ma Landru era più spietato che malato, infatti la motivazione costante dei suoi delitti era stato il danaro.
Il nostro Henri non aveva avuto un’infanzia difficile ed era stato un giovane come tanti altri che, dopo aver terminato gli studi, entrò nell’esercito, dove intraprese una carriera lunga quattro anni che lo portò a conseguire il grado di Sergente. In quegli anni di servizio arrivò a sedurre la cugina Marie Charlotte Remy, dalla quale ebbe poi una figlia nel 1893, ma nonostante l’arrivo di questa decise di non sposare la cugina, e fu proprio in quello stesso anno che venne nominato sergente del terzo reggimento. Un anno più tardi abbandonò la carriera militare, tornando allo stato civile, e nel 1895 decise di sposarsi con un’altra donna dalla quale ebbe la bellezza di quattro figli. La nascita dei bambini procurò un forte dissesto economico dovendo mantenere la prima figlia e la cugina Marie, oltre naturalmente alla sua nuova e numerosa famiglia, e non avendo un lavoro fisso gli risultò difficile procurarsi il denaro sufficiente per sfamare loro e se stesso.
Henri cambiò ben 15 lavori prima d’entrare nel mondo delle truffe grazie alle quali entrò ed uscì di carcere svariate volte. Fu proprio durante uno dei suoi soggiorni in carcere che riuscì a escogitare un piano per risollevare il suo deprimente stato economico, inserendo sotto falso nome alcuni annunci matrimoniali su piccoli giornali di periferia. Il primo successo lo portò ad ottenere i favori di una vedova di Lille che, cedendo alle sue avance, gli lasciò una dote di 15.000 franchi con i quali fuggì dopo aver scontato la pena.
M.Diard, Georges Petit, M.Dupont, M.Cuchet, M.Fremyet, M.Lucien Guillet, M.Forest, questi alcuni dei nomi che il nostro utilizzava nelle sue truffe. Come già fece dalla prigione, continuò a inserire annunci sui giornali, dove si identificava come un vedovo di 43 anni e padre di due figli, sostenendo di aver un buon reddito, oltre a essere disposto a traslocare nel caso fosse riuscito a trovare una vedova con la quale avere anche prospettive matrimoniali.
Con l’arrivo della grande guerra, molti uomini furono costretti a partire per le trincee, e non risultò difficile immaginare quante furono le donne rimaste vedove a rispondere ai suoi annunci. Si calcola che in tutta la sua carriera di “seduttore” Landru abbia avuto contatti con oltre 230 donne. Ma Henri era uomo scrupoloso e calcolatore, quindi selezionava abilmente le sue vittime predisponendo tutti i preparativi anzitempo. Invitava le donne a trascorrere qualche giorno nella villa che lui stesso aveva affittato, in una zona isolata della provincia francese, a Gambais. Qui dava inizio ad un serrato corteggiamento, guadagnando la cieca fiducia delle sue vittime che convinceva a firmare procure a suo nome; con quelle deleghe riusciva poi a svuotare in breve i loro conti correnti. A quel punto strangolava puntualmente la donna di turno, bruciandone i resti nel forno della villa.
Furono le troppe coincidenze fra le sparizioni di tante donne ed i movimenti sui loro conti correnti fatti da Landru, oltre alle denunce dei parenti delle vittime, che portarono al suo arresto, avvenuto il 12 Aprile 1919. Fino a quel momento le accuse e le prove a suo carico riguardavano essenzialmente reati di truffa e appropriazione indebita. Ed anche nel successivo processo lo stesso Landru ammise di aver truffato le donne che erano entrate in contatto con lui, ma non le loro uccisioni. Arrivò perfino a sfidare la corte: «Mostratemi i cadaveri!». Per tutta risposta l’accusa fece smontare e portare in aula il forno della sua abitazione, oltre a frammenti di ossa e diversi denti che erano stati rinvenuti nel giardino della stessa villa. Gli stessi vicini testimoniarono sullo strano fumo e sullo strano odore che usciva dal camino della villa anche in periodi in cui non era necessario il riscaldamento. Anche la meticolosità di Landru giocò il suo ruolo tanto che il punto di svolta fu la presentazione del taccuino su cui erano appuntati i nomi delle vittime e le spese del viaggio d’andata di ogni defunta, mentre erano assenti quelle relative al viaggio di ritorno.
Il 30 novembre 1921, davanti a una serie di circostanze e documentazioni schiaccianti, Henri Désiré Landru venne condannato alla pena di morte. L’esecuzione venne fissata per il 23 febbraio 1922. Il giorno precedente Landru chiese e ottenne che gli fosse tagliata la barba. «Così alle donne, piacerò di più», disse.
La condanna fu eseguita nel cortile della prigione di St. Pierre a Versailles, dove era stato allestito il patibolo e la ghigliottina. La testa mummificata si trova nel Museum of Death di Hollywood.