LA DATA

27 agosto 1965

Muore a Roquebrune Cap Martin, in Francia, Le Corbusier, una delle figure di maggior spicco nel complesso panorama dell’architettura del XX secolo, il cui vero nome era Charles-Edouard Jeanneret-Gris. Architetto, urbanista, pittore e designer che immaginò e diede vita a nuove case, città ed oggetti, nato in Svizzera nel 1887, è reputato uno dei padri dell’architettura moderna, pioniere nell’uso del cemento armato nell’urbanistica. Terminati gli studi, e dopo un lungo viaggio formativo in giro per tutta Europa, lasciò definitivamente la Svizzera nel 1917, per trasferirsi a Parigi dove aprì il suo primo studio professionale.

Così scriveva: «Alloggiare? Vuol dire abitare, saper abitare. L’alloggio è lo specchio della coscienza di un popolo. Saper abitare è il grande problema, e alla gente nessuno lo insegna» e per questo lo stile  architettonico di Le Corbusier costituisce  una vera e propria rivoluzione finalizzata a fondere l’urbanistica moderna ai bisogni sociali e funzionali dell’uomo moderno,  e i centri urbani, così come le abitazioni, devono essere proiezioni dell’essere umano.

Nel 1919, a 32 anni, Charles diede vita alla rivista di architettura “L’Esprit Nouveau”, Il Nuovo spirito, dove prese a porre la firma Le Corbusier, dal nome del nonno materno. Su questa rivista Le Corbusier espose concetti affini a quelli del Movimento Moderno: una corrente architettonica che mirava e a privilegiare la funzione pratica degli edifici rispetto alla loro bellezza. Nel 1923 Le Corbusier pubblicò Verso un’architettura: un libro che dove espone le sue idee per le case del futuro.

Anche chi non lo conosce, sicuramente avrà almeno  visto un oggetto di arredamento progettato dal multiforme architetto svizzero: è la famosa Chaise longue del 1928, evoluzione funzionale dei sofà allungati che si erano diffusi in Francia nel diciannovesimo secolo.

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