ALESSANDRO ALVISI
Si conclude il 100° Giro d’Italia. Un traguardo di assoluto prestigio per la “corsa rosa”, simbolica quanto efficace rappresentazione della storia, dei luoghi e dello sport del nostro Paese, punto di riferimento imprescindibile per i fans della bicicletta. Si sperava in un italiano, ma la spunta un olandese: Tom Dumoulin.
“La farfalla di Masstricht”, così soprannominata, si impone con merito, forte anche di un curriculum di tutto rispetto (vittorie di tappa anche al Tour de France e alla Vuelta di Spagna) e, soprattutto, per essere sempre stato estraneo (almeno sinora), alla piaga del doping tra i ciclisti.
Per gli amanti delle statistiche, il record di vittorie al Giro d’Italia è condiviso da tre ciclisti, ognuno con cinque successi: gli italiani Alfredo Binda, vincitore tra il 1925 e il 1933, Fausto Coppi, vincitore tra il 1940 e il 1953, e il belga Eddy Merckx, detto, “il cannibale”, che vinse tra il 1968 e il 1974.
Primatista delle vittorie di tappa è il velocista italiano Mario Cipollini, che nell’edizione del 2003 riuscì a superare il record di 41 vittorie che dagli anni Trenta apparteneva ad Alfredo Binda; a quest’ultimo rimangono i record di vittorie di tappa in una stessa edizione, 12 tappe su 15 nel 1927, e di vittorie di tappa consecutive, ben 8 nel 1929.