Il 28 novembre 1909, a New York, Sergej Vasilevic Rachmaninov esegue per la prima volta in pubblico il suo celebre Concerto n.3 per pianoforte e orchestra. Diventerà uno dei pezzi più eseguiti al mondo, reso celebre dal film Shine.
Con le sue struggenti melodie, le sequenze martellanti e i virtuosismi è stato definito il più difficile concerto nella storia del pianoforte, ma anche un capolavoro di precisione e bellezza. Rachmaninov era da poco uscito da un grave esaurimento nervoso quando, nell’estate del 1909, si rifugiò nella tenuta della famiglia di sua moglie a Ivanovka, nel sud della Russia, per liberarsi dagli ultimi strascichi del male e per recuperare le forze in vista della sua prima tournée americana, che l’avrebbe impegnato a partire dal mese di novembre di quell’anno.
Trascorse quei mesi estivi passeggiando, andando a cavallo e seguendo attivamente i lavori agricoli. Ritrovò così la serenità e la fiducia in se stesso e si mise al lavoro con grande fervore creativo: il risultato fu il Concerto n. 3 in re minore per pianoforte e orchestra, op. 30, uno dei suoi lavori più felicemente riusciti.
Nonostante le pressioni per eseguirlo in Russia, volle riservarne la prima esecuzione alla sua tournée americana e lo presentò a New York il 28 novembre, con Walter Damrosch sul podio. L’accoglienza fu buona ma non trionfale. Il 16 gennaio successivo, quando la sua tournée stava per concludersi, ne diede una seconda esecuzione newyorchese, questa volta diretta da Gustav Mahler, che accettò la direzione seppur molto malato. Rachmaninov apprezzò pubblicamente il lavoro di Mahler.
Il successo via via crescente dell’opera maturò nei due decenni successivi soprattutto per merito del giovane Vladimir Horowitz, che grazie al suo abbagliante virtuosismo lo impose al pubblico americano senza riserve. Nel 1942 Rachmaninov dichiarò, dopo aver assistito all’interpretazione da parte di Horowitz, «questo è il modo in cui ho sempre sognato venisse eseguito il mio concerto, ma non mi sarei mai aspettato di ascoltarlo così in questo mondo».