La manifestazione armata che ha dato il via all’ascesa al potere del Partito Nazionale Fascista è la marcia su Roma, avvenuta il 28 ottobre 1922. L’anniversario della marcia su Roma divenne, in seguito, il punto di riferimento per il conto degli anni secondo l’era fascista.
I giorni che precedettero la marcia furono di grande fermento: Benito Mussolini iniziava ad avere sempre più potere, e il consenso del fascismo nella Penisola italiana cresceva di giorno in giorno.
Le camicie nere si stavano organizzando, stavano aspettando il momento di poter marciare verso la Capitale per prendere il potere.
E così fecero: il 28 ottobre 25.000 camicie nere si diressero a Roma, con l’intento di ottenere (con la violenza o meno) il potere da parte del sovrano del Regno d’Italia.
Inizialmente, fu proposto a Mussolini di governare a fianco di Antonio Salandra, ex presidente del Consiglio e importante politico italiano, ma il futuro dittatore rifiutò. La situazione apparve fin da subito risolvibile con un’unica possibilità: affidare l’incarico di formare il governo a Benito Mussolini.
Due giorni dopo la marcia su Roma, il 30 ottobre, il re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni fasciste e diede l’incarico a Mussolini. Iniziò così il periodo fascista al potere, che ebbe conseguenze devastanti per la politica, la vita e la cultura del nostro Paese.
